"Nella casa di assistenza per disabili di Lu Bagnu ci lavoro da quasi 10 anni. Sono addetta alla cucina. Il mio lavoro mi è sempre piaciuto, le suore sono gentili e aiutare gli altri per me è una missione".

Inizia così il racconto di M., una donna tra le 10 operatrici della casa di Lu Bagnu (frazione di Castelsardo) risultate positive al Covid-19. La struttura, gestita dalle suore di Padre Manzella, in cui la donna prestava servizio sino a qualche giorno fa, è uno degli ultimi focolai di coronavirus esplosi in Sardegna.

"Ora ho tanta paura, devo ammetterlo - puntualizza -. Quando ho saputo la notizia della mia positività mi sono mancate le gambe. Ho un bambino piccolo e sono preoccupata per lui. Per fortuna è risultato negativo, ma ora vive da un'altra parte. Io ora sono sola nella mia abitazione". Eppure in quella casa di assistenza modello pare che qualcosa non abbia funzionato.

"Io sinceramente da qualche mese ero terrorizzata - continua -. Raccomandavo a tutti l'uso dei dispositivi di sicurezza anti-Covid, ma devo dire che qualcuno non si atteneva rigorosamente alle regole. Io e qualche mia collega eravamo anche petulanti nel ricordare questo. Non è bastato. Il virus è entrato nella struttura, ma forse potrebbe essere entrato nella maniera più impensata. Questo non lo sapremo mai".

Lunedì notte si è registrato il primo decesso, e nella casa delle suore manzelliane si teme che la situazione possa peggiorare.

"La notizia della morte dell'ospite mi ha colpito profondamente - dice -. Conoscevo bene quella donna e mi dispiace tantissimo. Dentro la casa ho saputo di persone che non stanno bene e prego per loro. La cosa inoltre che mi dispiace è che i dati delle analisi arrivano in ritardo e non si sa l'esatto quadro della situazione. Inoltre mi risulta che la cooperativa per cui lavoro, a cui si affidano le religiose, si sta impegnando al massimo per reperire nuovo personale per la struttura. Molti si rifiutano: questa è l'amara verità".

Nella casa di assistenza per disabili di Lu Bagnu sarebbero almeno 30 i positivi al Covid-19, tra suore, operatori e ospiti, ma il timore diffuso è che possano essere molti di più. Fuori dalle mura della casa di assistenza c'è un silenzio quasi irreale. In giro a Lu Bagnu non c'è quasi nessuno. Sembra già coprifuoco.
© Riproduzione riservata