Sono ripartite le operazioni di rimozione del carbone depositato in mare nella banchina di Ep Fiume Santo.

Nei fondali del porto industriale ci sono 800 tonnellate di materiale fossile caduto in fondo allo specchio acqueo durante le operazioni di carico e scarico dalle navi carboniere di E.On prima di essere trasferito nella centrale termoelettrica.

Il blocco del lavori di bonifica, avvenuto a giugno, era stato causato dalla presenza dei fondali critici con avallamenti che rendevano difficile l'intervento delle gru, ragioni che avevano costretto la società di Ep Produzione a studiare altri sistemi di prelievo.

La presenza di una nave carboniera nello scalo, in cui sono state avviate le operazioni di rimozione del materiale depositato in fondo al mare, aveva determinato la sospensione dell'attività di prelievo per questioni di sicurezza.

Nei giorni scorsi sono riprese le operazioni che procedono con regolarità con l'obiettivo di eliminare i fondali dal materiale potenzialmente inquinante, entro la fine dell'anno. Si parte dalla movimentazione preliminare alla fase di aspirazione del fondale e di raggruppamento del carbone per filtrazione, si prosegue con la fase di accantonamento e classificazione del materiale rimosso, deposito temporaneo, fino al trasporto e smaltimento, con successiva fase di collaudo post-aspirazione e raggruppamento.
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