Lo avevano ammonito per gioco scorretto, già al quinto minuto di gioco. La partita era proseguita, ma al 15° è scattata la follia.

E. O., 23 anni, dopo un contrasto di gioco è passato alle vie di fatto. Ha inseguito il suo avversario, gli ha prima sferrato un calcio facendolo cadere, poi ha continuato e davanti agli occhi atterriti dei giocatori gli ha sferrato due calci in faccia.

A quel punto è successo di tutto.

In campo si è scatenato l'inferno: gli stessi compagni gli sono corsi incontro nel tentativo di fermarlo, gli avversari pure. Dirigenti e panchine, tutti addosso, per quella che era una scena insopportabile, che nulla aveva a che fare con lo sport.

Il calciatore a quel punto ha iniziato a correre all'impazzata: ha scavalcato la recinzione di due metri e ha abbandonato il campo, inseguito da un pugno di persone.

L'arbitro ha interrotto la partita, per permettere i soccorsi: sul posto è arrivata un'ambulanza che ha trasportato il giocatore, 23 anni, all'ospedale. Fino a tarda serata è stato trattenuto in reparto, con la sospetta frattura della mandibola e un dente rotto.

La partita di seconda categoria fra la Lanteri e il Ploaghe, disputatasi ieri al campo della Lanteri, è ripresa poco dopo. I dirigenti del Ploaghe sono subito andati a scusarsi coi dirigenti della squadra avversaria.

L'autore dell'aggressione aveva già dato in escandescenze altre volte, e lo avevano sempre tenuto in squadra, sperando che qualcosa cambiasse. Fino a ieri. La polizia lo ha cercato fino a tardi.
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