Bottidda, paese del Goceano di circa 700 abitanti, è tra le poche realtà in Sardegna a non aver aderito ad Abbanoa e a gestire autonomamente il servizio idrico. Colpita duramente dal maltempo di novembre 2018, grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale, a Bottidda si stanno mettendo in campo delle misure per combattere lo spopolamento, ad iniziare dalla messa in sicurezza del territorio, che parte dai lavori che interesseranno i due canaloni che raccolgono le acque del paese, che verranno presto appaltati per un importo complessivo di 490 mila euro.

In gara anche la sistemazione di una fondamentale strada vicinale (280 mila euro). Si sta già operando invece per la viabilità interna del paese, con entrate proprie e trasferimenti regionali (300 mila euro). Progetto anche per le energie rinnovabili, che interesseranno tutti gli stabili comunali (300 mila euro). Nel settore dei servizi e sport anche Bottidda disporrà (entro dicembre)di un funzionale campo sportivo in erba sintetica con relativo impianto di illuminazione (500 mila euro).

Il sindaco Daniele Cocco, 57 anni, consigliere regionale, è soddisfatto del lavoro svolto, ma consapevole delle difficoltà che attraversano paesi come Bottidda. "Cerchiamo di arginare in tutti i modi lo spopolamento,senza effettuare voli pindarici - esordisce il primo cittadino - Oltre alle opere pubbliche è necessario che in realtà come quella di Bottidda vengano garantiti servizi essenziali, come il medico, la farmacia, la banca, che per fortuna abbiamo. Bisogna fare molto di più per i collegamenti, anche se a dire il vero la Provincia in questi anni non ha abbandonato il Goceano. Ma non basta. Occorre uno sforzo maggiore della Regione, un progetto complessivo che ancora manca, anche se tuttavia la questione delle zone interne è ritornata all'attenzione di importanti convegni e nell'agenda politica di partiti e istituzioni."
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