Asinara, aperta la gara: Fornelli da ex carcere a Museo della memoria
Una volta assegnati i lavori per la messa in sicurezza si prevede di chiudere gli interventi entro l’estate prossimaVideo di Mariangela Pala
Da struttura inaccessibile a luogo di memoria, un frammento di storia che racconta l’isola dell’Asinara e l’Italia, oggi simbolo della legalità della giustizia.
L’Agenzia regionale della Conservatoria delle Coste ha pubblicato la gara per l’assegnazione dei lavori che cambieranno il volto dell’ex supercarcere di Fornelli, interdetto ormai da quasi nove anni per motivi di sicurezza, un intervento che prevede il rifacimento di tutti i prospetti del piazzale centrale e i bagni esterni, il cortile e la ex zona d’aria, il corridoio che porta alle celle, dove furono rinchiusi i detenuti più pericolosi, esponenti delle Brigate Rosse e di Cosa Nostra sottoposti al 41-bis.
«Il progetto di recupero che interessa il primo tratto della sezione, prevede il rifacimento degli intonaci e la vecchia cappelletta con restauro delle colonne ioniche e delle cornici di pregio», spiega Maria Elena Dessì, direttrice della Conservatoria delle Coste.
Le risorse della Regione Sardegna, circa 900mila euro, rappresentano l’inizio di un piano di riqualificazione della diramazione di Fornelli, una struttura rettangolare che si estende su una superficie di circa 8000 metri quadri dismessa dal 1997, attualmente inserita nel “Museo del Presente Giovanni Falcone e Borsellino”, insieme alla Casa Rossa della Foresteria che ospitò nel 1985 i due giudici e il bunker di Cala d’Oliva, un’adesione formalizzata dalla Regione che segna un passaggio di rilievo nella costruzione dell’Asinara, quale contenitore di storia e di memoria attiva, del percorso sulla legalità e la giustizia. L’ex supercarcere di massima sicurezza è già stato sottoposto a lavori di bonifica da amianto, affidati alla ditta Fap Soc.Coop. di Gonnesa, strati di eternit rimossi dalla copertura e da elementi strutturali che rendevano inaccessibile l’edificio.
Il progetto di recupero è stato redatto da una Rtp, il Raggruppamento temporaneo di professionisti composto da architetti turritani (Omar Simonini, Angela Careddu, Nicolò Pittalis e Margò Ginatempo). «Una volta assegnati i lavori per la messa in sicurezza della struttura, circa 390mila euro, - aggiunge la direttrice Dessì - prevediamo di chiudere gli interventi entro l’estate prossima, così da poter aprire gli spazi ristrutturati ad eventi culturali e consentire le visite al museo, che intendiamo allestire e rendere fruibile ai tanti turisti che visitano l’isola». La Regione sta programmando ulteriori risorse da investire nel progetto di recupero dell’ex carcere e di tutte quelle strutture che rientrano nel masterplan di riqualificazione degli immobili, come annunciato dall’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi.