Ritorno tra emozioni e applausi, stanotte all’aeroporto di Alghero, per gli 80 sassarini reduci dalla missione nel sud del Libano. Appena sbarcati poco dopo mezzanotte dal Boeing 767 dell’aeronautica militare, su cui erano partiti da Beirut, i militari sono stati accolti dalle massime autorità civili e militari, dalla presidente della Regione Alessandra Todde alla prefetta Grazia La Fauci ai sindaci di Sassari Giuseppe Mascia e Alghero Raimondo Cacciotto, e da centinaia di familiari.

contentid/ed0f060f-3d6a-4d8f-bdff-56bceca1f3c7
contentid/ed0f060f-3d6a-4d8f-bdff-56bceca1f3c7

È durata sei mesi la missione in cui la Brigata ha assunto il comando del contingente italiano e del settore ovest di Unifil, in uno scenario ad alta tensione per il conflitto tra esercito israeliano e le milizie territoriali e che il 22 novembre aveva causato il ferimento lieve di quattro soldati sardi. «Non abbiamo avuto caduti- commenta il generale della Brigata Sassari Stefano Messina- e questo è da ascrivere all’addestramento, alle nostre misure di protezione che sono state adeguate anche in un contesto estremo come quello che abbiamo vissuto». Il numero dei soldati italiani presenti nella regione era di mille circa, 500 invece i sassarini, 400 dei quali rientreranno nei prossimi giorni al termine di una missione cominciata il 2 di agosto.

contentid/ea5eb4c1-ea2a-491f-98d3-f49e15f98108
contentid/ea5eb4c1-ea2a-491f-98d3-f49e15f98108

Il compito della Brigata Sassari era quello di monitoraggio delle violazioni, di supporto alle forze armate libanesi, di aiuto alla popolazione civile libanese «che è stremata da anni di conflitto», riferisce Messina. «Non ci siamo mai sentiti soli, abbiamo sentito la vicinanza di tutti i comandi militari, delle autorità politiche, nazionali e regionali. Ci siamo sempre sentiti sostenuti e devo ringraziare tutti». Commozione e lacrime tra i soldati e le loro famiglie. «Ho avuto paura- commenta la fidanzata di un sassarino- ma se lui è felice nel vivere questa carriera io lo sosterrò». «Siamo sempre stati in contatto- aggiunge la moglie di un soldato- e lui mi ha detto di stare tranquilla anche nei momenti più difficili». Ora il comando dell'operazione "Leonte" appartiene alla brigata "Pozzuolo del Friuli", dopo il passaggio di consegne dei giorni scorsi.

© Riproduzione riservata