Da domani, venerdì 7 gennaio, prendono il via a Sassari, nel centro di viale San Pietro, le vaccinazioni anti-Covid dei primi 60 bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, mentre martedì prossimo sarà la volta dei bimbi fragili seguiti dalla struttura complessa di Pediatria.

Le somministrazioni si svolgono nei quattro ambulatori dell'hub, al piano terra della Clinica Medica, a partire dalle 8,30. I piccoli dovranno essere accompagnati dai loro genitori. L'Aou di Sassari ha a disposizione 450 dosi pediatriche.

“Per quanto la nostra vocazione sia di vaccinare i bambini con condizione di fragilità - dice Antonello Serra, coordinatore del centro vaccini dell'Aou di Sassari - abbiamo deciso di fare uno sforzo a vantaggio di tutti i bambini dai 5 agli 11 anni considerando che dobbiamo dare uno sprint alla campagna vaccinale. In Sardegna si sono vaccinati il 11,8% del totale, mentre in Italia sono il 10,97%”.

“Il Covid – prosegue Serra - può essere pericoloso anche per i bambini, tra gli infettati circa 6 su mille vengono ricoverati in ospedale, 1 su 7000 in terapia intensiva, senza dimenticare la possibilità di gravi complicazioni come la sindrome infiammatoria multisistemica e la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo, come il long-Covid. Il vaccino è sicuro: oltre 3 milioni di bambini vaccinati negli Usa con rari effetti collaterali lievi e transitori. Il vaccino è efficace perché riduce di circa 91% la malattia. Infine, vaccinare i bambini contribuirà a diminuire la circolazione virale nelle scuole, tra i bacini a maggior rischio, e quindi nella comunità”.

L’11 gennaio, invece, dalle 14, ad essere vaccinati saranno i bambini "fragili", sempre dai 5 agli 11 anni, seguiti dalla struttura complessa di Pediatria diretta dal professor Roberto Antonucci. Saranno quattro le giornate che la Pediatria dedicherà alla somministrazione delle prime 2 dosi, anche in considerazione del numero totale dei piccoli da immunizzare, poco meno di un centinaio.

“Abbiamo subito dato la nostra disponibilità per la vaccinazione dei nostri pazienti fragili - sottolinea Antonucci -. Sono proprio questi pazienti che, a causa del loro stato di salute, possono correre i maggiori rischi in caso di infezione da Sars-CoV-2, ed è quindi necessario che vengano protetti attraverso il completo ciclo vaccinale”.

(Unioneonline/s.s.)

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