L’accusavano di estorsione ma forse era “solo” amore. Finisce, ieri in tribunale a Sassari, con l’assoluzione il processo a carico di una 42enne che, al tempo dei fatti, nel 2021, esercitava la prostituzione.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe minacciato un cliente abituale di rivelare ai suoi vicini di casa che aveva con lei rapporti sessuali a pagamento e, in questo modo, avrebbe ottenuto 25mila euro in tre anni di frequentazione. Questa almeno la versione della presunta vittima che un giorno, trovandosi i carabinieri a casa perché dovevano notificare alla sassarese un avviso di custodia cautelare, decide di sporgere denuncia sul supposto ricatto. Dichiarazioni ritenute però dal pm Ermanno Cattaneo, nel corso della discussione, “contraddittorie” e in generale fumose tanto da voler chiedere di mandare assolta l’imputata.

Allo stesso modo Carlo Pinna Parpaglia, avvocato difensore della 42enne, si è soffermato sul tipo di relazione intercorsa tra i due che andava avanti da anni e, a suo parere, aveva ormai poco di meretricio e molto di sentimentale. «Tutti sapevano - ha affermato il legale - di quel rapporto. Li si vedeva spesso passeggiare assieme». E alla fine il collegio presieduto da Monia Adami, a latere Valentina Nuvoli e Paolo Bulla, ha deciso per l’assoluzione perché il fatto non sussiste.  

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