A Sassari persone diversamente abili interpretano la natività. Ha debuttato ieri, nella chiesa della Sacra Famiglia, la sacra rappresentazione promossa da La Sorgente, associazione da sempre impegnata nel sociale.

Nella cornice dell'edificio religioso gli interpreti sono disabili fisici e psichici alle prese con tutti i ruoli biblici, da Giuseppe ai profeti. «Crea una certa emotività - afferma Gavino Manunta, coordinatore dell'associazione e drammaturgo del presepe vivente - vedere un disabile lavorare e lavorare bene». Lo stesso Manunta riferisce l'importanza dell'iniziativa a cui, ieri, hanno partecipato anche il Coro degli amici del canto sardo e quello di Pio X: «Vivono per questo. Il fatto della preparazione, dell'uscita, di avere nuovi stimoli e la possibilità di essere considerati, sono quelle cose che rimangono e che fanno con gioia».

Folto il pubblico presente alla prima recita, tra parenti e curiosi, e tra gli spettatori anche l'assessora alla Cultura Laura Useri, tutti colpiti dalla forza degli attori. «Con la loro naturalezza – dichiara il regista Andrea Dessì - vanno a raccontare in modo genuino la storia». E proprio lo stare in scena rappresenta per loro una fonte di arricchimento personale. «Acquisiscono la consapevolezza dei loro mezzi - continua Dessì- e questo per me è un risultato straordinario perché crea autostima e la coscienza di poter fare anche teatro». Sabato 30 dicembre nella chiesa di San Giovanni Bosco e il 7 gennaio 2024 in quella di San Pio X a Li Punti le prossime repliche.

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