Un terzo dei sardi afferma di essere in condizioni economiche di grande difficoltà. In generale la popolazione dell’Isola esprime una minore fiducia, rispetto alla media italiana, nelle proprie prospettive future e nella qualità delle istituzioni da cui è governata.

Sono alcuni dei principali risultati emersi da una ricerca condotta dall’Ipsos su un campione di circa 1.600 residenti in Sardegna, e presentata a Cagliari dal presidente dell’istituto, Nando Pagnoncelli, nell’ambito di un convegno su “Questione sociale e questione democratica” organizzato dal Pd e introdotto dal senatore Marco Meloni.

«In Sardegna»,  spiega Pagnoncelli, «c’è più preoccupazione per la situazione economica generale del Paese e del contesto locale. Questo ha un impatto che genera un tasso di interesse per la politica più limitato, più disillusione. Forse anche legato a una continua alternanza politica, ai vari livelli, che non ha modificato in meglio la situazione dei cittadini».

Per quanto riguarda l’agenda delle priorità su cui i sardi chiedono l’intervento delle istituzioni, è più marcata (sempre in confronto al dato nazionale) l’esigenza di azioni positive sul fronte della sanità e dell’occupazione.

«Le considerazioni in materia di sanità», prosegue il celebre sondaggista, «sono anche molto legate all’invecchiamento della popolazione, che aumenta la base di chi ha necessità di risposte di salute, e all’inefficienza di un sistema sanitario non sempre all’altezza».

Meno sentita, invece, la questione sicurezza e anche quella dell’immigrazione. 

Sul fronte delle condizioni economiche complessive, il 32,1% degli intervistati nell’Isola ha detto di immaginare un peggioramento della propria situazione nell’arco di sei mesi (la media italiana è del 27,5%), mentre il 20,6% (a fronte di un 22,5 nazionale) prevede che le cose possano andare meglio.

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