Raffiche di sms sui nostri cellulari, e-mail, volantini, pubblicità su giornali e tv e vetrine con messaggi a caratteri cubitali.

Impossibile non sapere che fra tre giorni è il Black Friday, la giornata che apre lo shopping delle feste, e allora, armiamoci di carta di credito e compriamo.

All'inizio le offerte erano soltanto sulle grandi piattaforme online, poi pian piano, la moda è dilagata, "e anche in Sardegna - questo è il quarto anno che si fa - moltissimi negozianti praticano sconti almeno tra il 20 e il 30 per cento", spiega Giuseppe Scura, direttore regionale di Confcommercio.

"È un'occasione importante per dare un po' di ossigeno a un settore che soffre, soprattutto da noi, dove le vendite invernali sono cominciate solo due settimane fa a causa del grande caldo".

GRANDI OCCASIONI - Ci sono biglietti aerei, soggiorni nelle grandi catene alberghiere, libri e dischi, macchine, mobili, hi-tech, cosmetici, alimentari: la data ufficiale delle promozioni è venerdì 24 novembre, ma c'è chi ha esteso l'iniziativa a un'intera settimana - la Black Week - e chi parteciperà pure al Cyber Monday, lunedì 27.

Per la cronaca, si è chiusa con uno strepitoso successo planetario in termini di giro d'affari un'altra ricorrenza laica degli acquisti su Internet: il Single Day, l'11/11.

LA CRISI - "Abbiamo importato Halloween", aggiunge Scura, "ben vengano queste celebrazioni americane se ci portano vantaggi. In altre parti d'Italia il commercio sta già dando segnali positivi, qui la situazione è ancora stagnante. Dunque, perché non sfruttare l'onda lunga della globalizzazione?".

LE ORIGINI E LA RETE - Il Black Friday (il venerdì nero) lo hanno inventato negli Stati Uniti per dare impulso agli acquisti pre-natalizi, e cade ventiquattr'ore dopo il Giorno del Ringraziamento (il quarto giovedì di novembre).

Pare lo abbiamo battezzato così perché il traffico per le strade è da incubo (tutti in corsa per le grandi occasioni), o forse perché i libri contabili dei commercianti passano dal "rosso" al nero.

"È un appuntamento che in molti Paesi dà ottimi risultati, sono convinta che serva anche da noi innanzitutto per convincere la gente a uscire di casa e a guardarsi intorno", sottolinea Marzia Cilloccu, assessore alle Attività produttive a Cagliari.

"Credo possa fare bene alla città e al centro storico, e vedo sempre di più che i commercianti si organizzano e fanno rete".

I CONSORZI - Avverte Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti: "Siamo favorevoli in linea di massima, a condizione che si rispettino le regole. La normativa nazionale impone che non si possano fare sconti a partire da quaranta giorni prima dei saldi ufficiali, quindi in questo caso siamo proprio al limite. Ma c'è chi fa quello che vuole, anche a costo di beccarsi una multa, e la confusione regna sovrana. Dovremmo rivedere la legge regionale".

Paolo Angius, del Consorzio Insieme via Garibaldi, spiega: "Capisco il consumatore che vuole acquistare spendendo il meno possibile, ma siete sicuri che le merci super scontate valgano realmente quelle cifre?".

E prosegue: "Non è salutare che ormai si debba vendere sempre annunciando saldi, offerte, promozioni, il mercato è drogato, e il commerciante serio non se lo può proprio permettere. Domando agli assessori, della Regione e del Comune, quali politiche stanno mettendo in campo per sostenere il commercio cittadino. Noi da domenica prossima e fino a Natale saremo sempre aperti, inoltre dal 1° dicembre dovrebbero essere accese le luminarie".

Emanuele Frongia, del Centro Corso Vittorio, proprietario di ristoranti, sottolinea che "il Black Friday, anche se non ci riguarda direttamente, porta tanta gente in giro, e alla fine di una serata di shopping o di passeggiate, l'afflusso in bar e locali aumenta. Noi, ad esempio, rafforziamo il personale".

L'APPELLO - Il Codacons fa un appello al Governo e alle Regioni per "introdurre il Black Friday anche in Italia, come avviene all'estero, con una giornata di sconti straordinari in tutti i negozi. Chiediamo di istituzionalizzarlo", dice il presidente, Carlo Rienzi, "aiuterebbe soprattutto i piccoli negozi che continuano a soffrire la concorrenza delle multinazionali straniere, e darebbe una spinta ai consumi, con benefici per l'intera economia nazionale".

Cristina Cossu

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