Sardegna, turismo in movimento: dati record e una visione che guarda lontano
Al TTG Travel Experience l’Isola enfatizza il suo ruolo come laboratorio di idee, progetti e strategiePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non è più solo una meta estiva. la Sardegna che si presenta al TTG Travel Experience di Rimini, la più importante fiera in Italia dedicata al turismo, giunta ormai alla sua 62° edizione e in corso a Rimini fino al 10 ottobre.
La Sardegna non si perde un appuntamento, ma anzi enfatizza il suo ruolo come laboratorio di idee, progetti e strategie che raccontano un’isola sempre più consapevole del proprio valore.
«Abbiamo superato i 3 milioni di arrivi tra gennaio e agosto, con una crescita del 7,5% rispetto al 2024» — ha spiegato Franco Cuccureddu, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, aprendo la conferenza stampa allo stand della Regione. «E gli aeroporti sardi hanno registrato oltre 9,2 milioni di passeggeri: segno che stiamo crescendo non solo nei numeri, ma nella qualità e nella continuità della nostra offerta».
Dietro queste cifre, c’è una direzione chiara: puntare su un turismo di valore, destagionalizzato, capace di raccontare l’identità dell’isola in tutte le sue forme. Insomma, ci si riprova a portare la Sardegna oltre l’identità balneare, ma forse i numeri cominciano ad andare anche in quella direzione.
Cala Goloritzè, le Domus de Janas e un volo per New York
Numeri, ma anche notizie che sembrano dare un maggior respiro e ottimismo. A Rimini, la Sardegna ha portato anche tre fatti simbolici, capaci però di sintetizzare l’anno appena trascorso: Cala Goloritzè eletta spiaggia più bella del mondo, il riconoscimento UNESCO alle Domus de Janas, entrate ufficialmente nella World Heritage List, e l’accordo con Delta Airlines per il nuovo volo diretto Olbia–New York, operativo da maggio. «Sono risultati che ci rendono orgogliosi – ha aggiunto Cuccureddu – ma anche responsabili. La bellezza va protetta, e la crescita deve essere sostenibile. Lavoriamo perché la Sardegna sia scelta non per caso, ma per amore».
Orgosolo in particolare ha scelto Il TTG per raccontarsi attraverso “Miradas”, il progetto di rigenerazione culturale e sociale – realizzato nell’ambito del Progetto Borghi del PNRR – che vuole culminare nella nascita di una nuova destinazione turistica: Orgosolo, l’altra faccia della Sardegna.
Presentato al TTG nel panel “Da Comunità a Destinazione", il progetto ha puntato i riflettori su un percorso lungo, partecipato e profondamente identitario: un modo diverso di immaginare il turismo, “dove la comunità è al centro del cambiamento”. Sotto la guida di Paola Locci, project manager, e Vincenzo Cascone, direttore della narrativa, “Miradas” ha coinvolto abitanti, imprese locali, artisti e giovani, costruendo un dialogo aperto tra tradizione e innovazione. Il risultato è una piattaforma, che diventa vetrina e spazio narrativo insieme: un racconto corale fatto di storie, volti, itinerari ed esperienze, dove ogni viaggiatore è invitato a guardare l’isola da dentro, attraverso lo sguardo di chi la vive ogni giorno. E quella di Rimini è stata un’occasione concreta per riflettere su come anche un piccolo comune delle aree interne possa partecipare ai processi di innovazione territoriale, costruendo un modello di turismo radicato nell’identità ma aperto al mondo. «Questo progetto – ha commentato Cuccureddu – rappresenta perfettamente la Sardegna che vogliamo: un’isola che non teme di sperimentare, ma che resta fedele a se stessa. Orgosolo dimostra che il turismo può essere anche strumento di rigenerazione, se parte dalle persone».
La forza dei dati e delle persone
«Oggi la Regione dispone di una base dati senza precedenti. Possiamo leggere i comportamenti dei visitatori, capire come cambiano le abitudini e progettare in modo più mirato. Il turismo non può più basarsi sull’intuizione: serve conoscenza».
Una conoscenza che, se ben gestita, diventa la spina dorsale di una strategia di lungo periodo, capace di sostenere la crescita e di evitare gli squilibri di un turismo solo stagionale. Cuccureddu parla proprio di visione strategica, punto di partenza per lo sviluppo economico dell’Isola. Proprio da questo modo nuovo di offrire le esperienze turistiche, parte anche la riflessione di Alessio Neri, CEO di Fare Digital Media, agenzia che si occupa proprio di aiutare e supportare, anche con la formazione, le aziende del settore: «In molti pensano molto a vendere, più che a creare un prodotto, e curarne la qualità. Il lato commerciale è cresciuto, anche grazie alle opportunità offerte dal web. Quello che manca è la cura. È troppo facile poter dire che c'è un bel vino, che c'è un bel paesaggio, che si fa l'esperienza autentica, e poi, di fatto, tutti offrano le stesse cose. Sono pochi quelli che riescono a sviluppare un prodotto che sia tutto in parte diversificato e magari anche più legato al territorio, perché in posti dove si fa vino ce ne sono un'infinità e tutti offrano degustazioni. Eppure la Sardegna di hidden gems come si dice in greco tecnico, di bellezze nascoste. Le poche persone che le scoprono se ne innamorano». I dati servono, quindi, ma non solo a misurare, ma anche e sopratutto a creare valore. E sapere chi arriva, quando, perché e con quali aspettative significa poter offrire esperienze migliori e promuovere il territorio in modo più intelligente.
Tra i segnali di questa crescita ordinata e consapevole c’è anche il dato delle 49.657 strutture ricettive oggi in possesso del Codice Identificativo Nazionale (CIN), un codice che identifica ogni struttura ricettiva o locazione turistica, obbligatorio a livello nazionale, introdotto per garantire trasparenza, legalità e tracciabilità dell’offerta: tradotto, per cercare di combattere il tanto sommerso, che anche in Sardegna aveva la sua fetta di mercato. Oggi le strutture ricettive sono quasi 25mila in più rispetto a un anno e mezzo fa. «È un passo fondamentale verso un turismo più professionale e responsabile – spiega Cuccureddu – Significa dare fiducia a chi sceglie la Sardegna, ma anche valorizzare chi lavora nel rispetto delle regole. Il turismo non è improvvisazione, è sistema».