Sardegna invasa dal granchio blu: «Servono provvedimenti». Ecco le zone più colpite
Istanza bipartisan del consiglio regionale alla giunta Todde: «Vongole e arselle falcidiate, urgono azioni immediate e ristori per gli operatori del settore»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un ordine del giorno per impegnare la governatrice Alessandra Todde e la sua giunta a prendere provvedimenti contro “l’invasione” del granchio blu (Callinectes sapidus) nel mare, nelle lagune e negli stagni della Sardegna e, al contempo, a facilitare l’erogazione di aiuti e ristori agli operatori del settore pesca che stanno subendo i danni provocati dalla presenza dell’ormai famigerato e aggressivo crostaceo.
È quello sottoscritto in maniera bipartisan da tutti i gruppi presenti in consiglio regionale (con le firme dei capigruppo Mula, Deriu, Truzzu, Cocciu, Ciusa, Ticca, Orrù, Porcu, Peru, Agus, Cocco, Pizzuto, Sorgia) e dove si legge, in premessa: «Nell’isola c’è una presenza massiccia di granchio blu in tutte le lagune regionali (...) una specie fortemente invasiva e aggressiva» che sta «falcidiando vongole, arselle e altri bivalvi».
Il documento elenca anche «le principali zone interessate» dall’invasione: il Golfo di Oristano, le foci del Cedrino e del Coghinas, le lagune di Tortolì, San Teodoro, il Calich ad Alghero, Porto Pozzo, Cesaraccio, Pilo, San Giovanni Muravera, Porto Pino, lo stagno di Feraxi, lo stagno di Sa Praia, lo stagno di Santa Gilla.
Quindi i firmatari mettono nero su bianco le richieste di intervento rivolte all’amministrazione Todde, «al fine di contenere il fenomeno della diffusione del granchio blu a tutela del comparto ittico regionale e indennizzare gli operatori del settore».
Il consiglio, in particolare, chiede alla giunta regionale di:
- attivarsi, affinché venga accelerata la spesa delle risorse regionali già stanziate per risarcire i danni subiti dagli operatori del settore
- verificare la necessità e l’opportunità di procedere allo stanziamento di ulteriori risorse
- mettere in campo azioni che, affiancando quelle già disposte dal legislatore nazionale, permettano di contrastare in maniera adeguata il fenomeno invasivo in corso
- predisporre un piano di comunicazione trasparente che permetta agli operatori del settore di essere adeguatamente informati sugli sviluppi, le modalità di richiesta dei ristori e l’efficacia delle azioni in corso per contrastare l’invasione