C'è la mano dell'uomo anche dietro il gigantesco incendio tra Posada e Siniscola, che domenica scorsa ha incenerito 700 ettari di territorio, devastando abitazioni, aziende agricole, capannoni e resort e costringendo all'evacuazione 600 persone, tra residenti e turisti.

Un rogo che ha causato anche tre feriti che hanno riportato ustioni e intossicazione da fumo.

LE INDAGINI – Seppur ci fossero pochi dubbi sull’origine delle fiamme, gli uomini del Nucleo investigativo provinciale del Corpo forestale (Nipas), supportati dal Nucleo regionale (Niar), hanno trovato gli inneschi che testimoniamo la volontarietà del gesto.

Analoghi inneschi erano già stati individuati ieri a Gairo, nel nuorese, e nel sud Sardegna, dove le fiamme hanno colpito il litorale di Costa Rei con bagnanti in fuga dalle spiagge e 300 persone costrette ad abbandonare un resort, alcune scappate in gommone per raggiungere luoghi sicuri.

«L'incendio di Posada è sicuramente doloso e le indagini procedono in questo solco senza comunque tralasciare eventuali altre piste», assicurano i vertici del Corpo forestale provinciale.

CACCIA AGLI INCENDIARI – In queste ore lungo la costa centro orientale è caccia agli incendiari: gli agenti stanno sentendo testimoni, visionando le immagini delle telecamere presenti in zona, battento palmo a palmo il territorio alla ricerca di ulteriori prove del dolo. Il bilancio dei danni è pesantissimo, aggravato dal danneggiamento del potabilizzatore che ha lasciato senz'acqua per oltre 24 ore tra le 12mila e le 14mila persone, residenti e turisti della zona balneare di San Giovanni.

Danni pesanti anche per una rimessa di imbarcazioni nella zona artigianale del paese: cinque barche all'esterno del capannone sono andate distrutte per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro. La zona più colpita è stata la borgata di Monte Longu: case divorate dal rogo, giardini inceneriti e a fuoco sono andati mezzi parcheggiati, attività agricole e commerciali.

Il sindaco di Posada, Salvatore Ruiu, non ha mai avuto dubbi sull'origine dolosa del rogo e ha annunciato un esposto alla Procura di Nuoro. Il primo cittadino ha già dichiarato lo stato di calamità naturale. 

INFORMAZIONI AL SETACCIO – Per gli incendi di Muravera, nel sud Sardegna, c'è una pista investigativa che potrebbe presto portare all'individuazione dei responsabili dei roghi che hanno devastato diverse aziende agricole e seminato terrore anche tra i turisti nelle spiagge di Costa Rei.

Gli ispettori, dal Sulcis alla Baronia passando per Quartu, stanno passando al setaccio tutte le informazioni raccolte. Dalla tipologia degli inneschi e dalla loro sistemazione si cerca di ricostruire le modalità di azione degli incendiati mettendole a confronto con precedenti episodi. Bocche cucite nel Corpo forestale: c'è di mezzo il segreto istruttorio. Ma le indagini, come dimostra la stretta collaborazione tra il Nucleo investigativo di Cagliari e Nuoro e l'utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici per l'analisi delle tracce lasciate dagli incendiari, proseguono senza risparmio di personale, mezzi ed energie. 

INCENDI, NUOVA MISURA IN CDM – «Il governo non ha esitato nemmeno un secondo nel supportare concretamente, fin da subito, il comparto del turismo che sta subendo dei danni causati dagli incendi di queste settimane ed è per questo che oggi abbiamo portato da 10 a 15 milioni la dotazione del Fondo che il ministero mette a disposizione di turisti ed operatori che sono stati danneggiati dagli incendi della Sicilia prima e ora dalla Sardegna, che porta le ferite di incendi, ahimè, procurati da piromani».  Così questa mattina la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, commentando la misura approvata in Consiglio dei ministri riguardante l'emergenza incendi in Sicilia e Sardegna.

«Abbiamo agito, e stiamo agendo, con puntualità e spirito di appartenenza in un momento emergenziale della nazione - afferma Santanchè in una nota - sia aumentando le pene e la legislazione contro chi delinque incendiando il nostro territorio che aiutando questi territori sostenendoli nel comparto del turismo. Come ministero del Turismo abbiamo l'obiettivo di garantire celermente l'effettività della tutela dei viaggiatori e degli operatori del settore turistico e ricettivo. Lavorando tutti insieme, cureremo le ferite della Sicilia e della Sardegna affinché continuino ad essere pronte ad accogliere turisti da tutto il mondo».

(Unioneonline/v.l.)

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