Sono cominciate questa mattina, nella zona di Posada, le stime dai danni subìti da privati e da infrastrutture pubbliche a causa del gigantesco rogo. Il sindaco Salvatore Ruiu ha deliberato lo stato di emergenza e ha ricevuto la visita prima del deputato Dario Giagoni e successivamente degli assessori regionali Marco Porcu e Pierluigi Saiu, che hanno voluto accertarsi di persona della distruzione.

Le prime stime parlano di circa 700 ettari di macchia mediterranea andata in fumo, ingentissimi danni ad alcune aziende agricole e di allevamento, insieme a quelli al potabilizzatore di San Giovanni che di colpo ha smesso di funzionare facendo temere per una lunga crisi idrica per l’intero paese. Ma l’intervento immediato dei tecnici di Abbanoa ha evitato il peggio e già dal pomeriggio di oggi l’impianto di trattamento idrico è stato rimesso in funzione anche se l’acqua prodotta è stata dichiarata non potabile e inadeguata a scopi alimentari.

Quattro sono state le persone rimaste ferite, in due casi si è trattato degli effetti da intossicazione da fumo accusati da un agente del Corpo Forestale e un operaio di Forestas. Quest’ultimo è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale San Francesco di Nuoro in codice rosso, ma entrambi sono fuori pericolo.

Il sindaco Ruiu, intanto, ha anticipato di voler presentare un esposto contro ignoti alla Procura della Repubblica di Nuoro.

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