Sardegna divorata dal fuoco, trovati gli inneschi: ora è caccia agli incendiari
Indagini a tutto campo del Corpo forestale, mentre prosegue l’emergenza con i Canadair ancora in volo. Il vescovo di Nuoro: «Piromani non vogliono bene all’Isola»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C'è la mano dell'uomo dietro alla maggior parte degli incendi che ieri hanno devastato mezza Sardegna, con centinaia di ettari andati in fumo e almeno 600 persone evacuate da abitazioni e resort e un fuggi fuggi dalle spiagge minacciate dalle fiamme.
La natura dolosa è stata accertata dagli agenti della Forestale per alcuni roghi divampati nel sud dell'Isola e a Gairo, nel nuorese: sono stati trovati degli inneschi che testimoniano l'azione volontaria da parte, finora, di ignoti.
Il resto lo ha fatto la tempesta di maestrale che ha alimentato il fuoco costringendo l'impiego di una imponente task force di elicotteri e canadair.
A Gairo, secondo quanto accertato dagli investigatori della Forestale, l'incendio è stato appiccato poco prima delle 20, nel momento in cui il vento di maestrale ha raggiunto la massima intensità della giornata. In fumo una cinquantina di ettari tra bassa macchia mediterranea, pascolo e una piccolissima porzione di bosco, salvato fortunatamente dalle squadre a terra. Diversi inneschi sono stati trovati al di sopra dei canali di guardia, costruiti come opere di difesa idrogeologica sopra il paese.
Ancora incerta, invece, la natura dell'incendio scoppiato nei centri costieri di Posada e Siniscola, sulla costa nord orientale dell'Isola, dove sono state evacuate almeno 600 persone. Un rogo che ha provocato danni gravissimi: 400 ettari distrutti dal fuoco tra le borgate disseminate di case sparse, aziende agricole e attività turistiche. Le fiamme sono arrivate a ridosso delle abitazioni sulla costa, tra Monte Longu e San Giovanni di Posada.
Le fiamme sono partite intorno alle 14 di ieri dall'entroterra, poi spinte dal maestrale lungo la costa. Le indagini sono affidate al Nucleo investigativo provinciale del Corpo forestale (Nipas), supportato dal Nucleo regionale (Niar).
Tutti gli atti saranno trasmessi alle procure di Nuoro e Lanusei competenti la prima per i territori di Posada e Siniscola, la seconda per Gairo.
“INDAGINI COMPLESSE” – Gli investigatori della Forestale lavorano raccogliendo testimonianze, acquisendo tutte le immagini delle telecamere presenti nei luoghi percorsi dal fuoco, comprese quelle dei privati. «Sono indagini complesse - spiega il comandante del Corpo Forestale regionale Fabio Migliorati - speriamo di arrivare presto ai responsabili. Sugli incendi di Muravera stiamo seguendo una precisa pista investigativa, ma al momento non possiamo dire di più. Per quanto riguarda le indagini su Posada proprio stamattina abbiamo rinforzato da Cagliari il nucleo investigativo di Nuoro. Stiamo davvero facendo il massimo, la Regione ha dato precise indicazioni. Bisogna ringraziare tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato per spegnere gli incendi: qualcuno si è quasi buttato tra le fiamme per poter vincere questa battaglia. Sono stati giorni davvero drammatici».
Per quanto riguarda Quartu Sant'Elena, secondo i primi riscontri della Forestale l'incendio potrebbe essere stato provocato da un salto di fuoco dal canneto in fiamme di Molentargius. Nelle prossime ore si avranno ulteriori particolari.
I FERITI – E mentre le fiamme continuano a divampare nell’Isola, sale a quattro il bilancio dei feriti. Nel gigantesco rogo scoppiato tra Posada e Siniscola, nella costa nord orientale della Sardegna, oltre al pensionato travolto dallo scoppio di una bombola e all'anziana di 78 anni rimasta ustionata alle braccia e alle gambe a San Giovanni di Posada, un 23enne di Siniscola è rimasto intossicato.
Il giovane ha riportato un'insufficienza respiratoria acuta a causa del fumo sprigionato dalle fiamme ed è stato trasferito con l'elisoccorso del 118 all'ospedale San Francesco di Nuoro in codice rosso.
In mattinata allarme anche a Dolianova, con le fiamme arrivate a 1 km dal centro abitato.
Al Poetto le terribili immagini della devastazione dopo i roghi.
A Posada, dove da questa mattina in migliaia si ritrovano senz’acqua a causa dei danni a un potabilizzatore, si scatena l’ira dei vacanzieri contro i piromani: «Maledetti, dovevano bruciare loro».
Parole di condanna anche dal vescovo di Nuoro: «I Piromani non vogliono bene all’Isola.