Incidenti sul lavoro in forte aumento in Sardegna. Secondo l’ultimo report annuale dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, aggiornato al 31 dicembre 2024, l’Isola registra un’incidenza di 46,8 infortuni mortali ogni milione di occupati, dato in netta crescita rispetto al 2023 (31,2) e di molto superiore alla media nazionale, che è di 34,1 infortuni ogni milione di occupati.

Tendenza «preoccupante» secondo la Cisl Sardegna, che colloca l’Isola nella cosiddetta “zona rossa” delle regioni col più alto rischio infortunistico, assieme a Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino, Campania e Sicilia.

«Un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare», perché «ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva», commenta il segretario generale della Cisl sarda Pier Luigi Ledda.

«L’aumento dell’ultimo anno – sottolinea Ledda - segna un +50% rispetto al 2023, riportando la Sardegna tra i territori a maggiore rischio del Paese, un dato che trova purtroppo conferma anche nelle rilevazioni del primo semestre 2025, che continuano a registrare livelli molto alti di mortalità sul lavoro».

Da qui arriva la richiesta di rilanciare il Patto di Buggerru, «che non deve restare solo un documento simbolico» e a cui va data «immediata attuazione». «La prossima legge di bilancio – chiede Ledda - deve stanziare risorse adeguate per rafforzare la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, aumentare i controlli ispettivi nei settori a rischio come edilizia, trasporti e agricoltura, sostenere programmi di innovazione e digitalizzazione della sicurezza, garantire una maggiore tutela per i lavoratori più fragili, dagli over 65 ai giovani neoassunti, fino agli stranieri. La sicurezza non è un costo: è un investimento per il futuro della Sardegna».

Il patto di Buggerru è un protocollo d’intesa per la tutela dell’occupazione e per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in Sardegna: lo hanno siglato Regione, Cgil, Cisl e Uil in una data e un luogo simbolici: nel 120esimo anniversario dell’eccidio di Buggerru, avvenuto il 4 settembre 1904, quando una strage di operai portò, pochi giorni dopo, al primo sciopero generale d'Italia. E critiche sono arrivate dai sindacati alla Regione quando, con l’ultimo assestamento di bilancio, non sono state stanziate risorse per attuare quel patto.

(Unioneonline/L)

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