Sardegna a corto di vaccini: il nodo delle forniture
Quasi 17mila le inoculazioni nella giornata di ieri, in tanti rifiutano il vaccino AstraZeneca
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La zona bianca è ormai dietro l’angolo ma per la Sardegna quella si apre è una settimana difficile per quanto riguarda la campagna vaccinale.
Due gli ordini di problemi: l'approvvigionamento a singhiozzo delle fiale ora maggiormente utilizzate (Pfizer e Moderna) e una quota importante di rifiuti o mancate prenotazioni per il target di Astrazeneca.
Ieri nell'Isola sono state inoculate 16.876 dosi, in totale 848.183 somministrazioni su 994.500 consegnate (l'85,3%), ma molte delle dosi rimaste in freezer sono del siero Vaxzevria che è raccomandato per gli ultra sessantenni, per le forze dell'ordine e per gli insegnanti.
"Con le forniture siamo messi male - ha confermato il commissario straordinario dell'Ares-Ats Massimo Temussi - su circa 120mila dosi, 90 mila sono Pfizer e prima di martedì/mercoledì non ne avremo altri: così risulta difficile rispettare i target. Anche perché molti non vogliono l'Astrazeneca”. “È un problema nazionale al quale bisogna porre rimedio: ci sono in Italia 250mila dosi che stanno scadendo tra oggi e domani. Noi - ha aggiunto - pensiamo di anticipare le seconde dosi di una settimana per i docenti per non essere in concomitanza con gli scrutini, ma le prime dosi sono a rilento. Le persone sono poco interessate anche perché la curva epidemiologica scende".
(Unioneonline/s.s.)