I nodi della sanità, specialmente del Nuorese, arrivano da lontano. Lo ha spiegato il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo sulle proteste recenti in Consiglio regionale ma anche in piazza, proprio nel capoluogo barbaricino

“La mancata copertura del turn over dei medici in tanti anni - ha detto - ha generato oggi l’esigenza di farne entrare nel sistema un numero che però non è presente”. La Regione però non è rimasta inerte. “Noi abbiamo attivato tutti i concorsi necessari – ha ricordato - per i medici ospedalieri, per i pediatri di libera scelta, per i medici di medicina generale, ora attendiamo che questi concorsi arrivino a compimento per dare una risposta finalmente a tutti quei territori”.

In particolare, il presidente ha fatto riferimento a quelli banditi per 1700 unità di personale medico sanitario e al piano del fabbisogno da migliaia di medici per il prossimo triennio. Purtroppo, ha ribadito, “in pochi anni, per di più caratterizzati dalla pandemia, non si può colmare un gap formato in dieci-quindici anni di mancata copertura del turn over”. 

Intanto, ha annunciato, la riforma della Sanità approvata lo scorso anno, “partirà al più tardi l’1 gennaio 2022 e sarà un primo pilastro importante per restituire ai territori la presenza della prestazione sanitaria”. Il presidente ha ricordato i tre pilastri della riforma complessiva: "Quella della governance che porta le aziende sul territorio con il solo impegno della presa in carico del paziente; a questa seguirà la riforma della medicina territoriale, perché se non si restituisce al territorio la possibilità di avere dei filtri, e di curare la cronicità evitando ospedalizzazioni inappropriate, non ci sarà mai un equilibrio tra sistema ospedaliero e territoriale; la terza parte, infine, sarà la riforma della rete ospedaliera, con la ripartizione dei posti letto sulle diverse specialità in modo più efficace ed efficiente di quello ereditato”. 

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