Più della metà delle famiglie sarde (precisamente il 51%) dichiara di avere “molta o abbastanza” difficoltà a raggiungere i pronto soccorso. 

È il dato fornito a UnioneSarda.it dall’Istat, che ha divulgato l’ultimo report sui servizi di pubblica utilità, elaborato sui numeri del 2023.

Una percentuale, quella sarda, che risulta superiore a quella nazionale, che è del 50,8% (in aumento di 1,6 punti  percentuale rispetto al 2022) e che tocca il 68,6% nei Comuni più piccoli, quelli sotto i duemila abitanti. 

Ma i pronto soccorso non sono l’unico servizio pubblico giudicato difficilmente raggiungibile dai residenti. Secondo l’Istat, il 30% degli abitanti nelle due isole maggiori italiane – Sardegna e Sicilia –ritiene infatti difficoltoso accedere agli uffici di polizia e carabinieri, quasi il 35% agli uffici comunali e oltre il 20% ai supermercati.

Sembrano andare meglio le cose nelle farmacie: in questo caso sono circa il 15% le famiglie sarde e siciliane che segnalano difficoltà nel raggiungere le rivendite di farmaci. 

Dal report emerge anche che oltre la metà degli utenti della Sardegna ritiene che debbano essere modificati gli orari di accesso alle Asl per garantire maggiore facilità e comodità di accesso ai servizi. Anzi, con il 50,7% l’Isola è la regione italiana dove questa esigenza è più sentita.

Sempre a riguardo alle Asl, a livello nazionale, circa la metà degli utenti lamenta infine anche eccessivi tempi di attesa: la quota di persone che attende oltre 20 minuti alla Asl è pari al 49,8%.

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