Salva casa sardo alla Consulta, Truzzu: «Sesta legge impugnata, già tutto previsto»
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, senza il recepimento della norma nazionale, la legge sarebbe inevitabilmente finita sotto esamePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La Giunta Todde vuole stabilire il record, non invidiabile, del maggior numero di leggi impugnate dal Governo nel minor tempo possibile. E non si tratta di provvedimenti legislativi di poco conto, stiamo parlando di Energia, Sanità, Trasporti e Urbanistica». Sono le parole di Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, dopo l’impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge regionale conosciuta come “Salva Casa”.
«Per quanto riguarda il “Salva Casa” – spiega Truzzu – in Aula abbiamo provato a dare il nostro contributo per il miglioramento di una legge regionale che non teneva conto del valore di un provvedimento nazionale finalizzato a dare risposte immediate e concrete alle esigenze di cittadini, imprese e professionisti, indispensabili per favorire e supportare il recupero del patrimonio edilizio. E avevamo denunciato come un mancato recepimento con una semplice circolare, come già fatto in altre Regioni, e le ulteriori modifiche apportate dalla Giunta avrebbero esposto la legge “Salva Casa” all'impugnazione e così è stato».
La legge approvata dal Consiglio regionale è stata impugnata dal governo ieri sera davanti alla Consulta: la Regione, per decisione della Giunta guidata da Alessandra Todde, non aveva recepito i passaggi della norma nazionale nata su spinta del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che riguardavano l’abitabilità dei monolocali, a livello nazionale portata a un minimo di 20 metri quadri (in Sardegna era rimasta la superficie minima a 28).