A Ryanair piace il provvedimento approvato dalla Regione sarda sugli aiuti di Stato ai vettori per abbattere il costo delle tasse aeroportuali. Nel collegato alla manovra finanziaria sono stati stanziati 25 milioni di euro in tre anni.

«Se questo progetto incide sulle tasse municipali che solo l'Italia impone alle compagnie va benissimo - sottolinea il chief commercial officer Jason McGuinness rispondendo alle domande dei giornalisti in un incontro a Cagliari - qualsiasi cosa abbatta l'accesso dei costi aeroportuali è positiva e certamente genererà ulteriore turismo».

Invece alla compagnia non piace affatto la continuità territoriale, considerata «uno spreco di tempo e soldi». «Questo modello - precisa Mc Guinness - è un modo che avuto il governo italiano di dare soldi ad Alitalia, mi dispiace che in tutti questi anni si siano buttati 30 miliardi di euro per avere una Alitalia che è ancora più piccola di prima: si è perso tempo in un modello che evidentemente non funziona».

Secondo Ryanair la soluzione è solo una per tutta l'Italia: eliminare le tasse per l'accesso da parte dei vettori negli aeroporti. «In questo modo si possono avere tanti voli: le persone hanno bisogno di viaggiare e noi abbiamo bisogno di riempire gli aeromobili», chiarisce il manager. Ryanair, assicura, continuerà «a offrire connettività nazionale vitale con più di 180 voli settimanali tra la Sardegna e l'Italia continentale, oltre a garantire un servizio turistico particolarmente importante». Nessuna intenzione di abbandonare l'Isola, anzi, «potremmo portare altri sei aeromobili e incrementare gli investimenti, basta fare queste due cose: togliere l'addizionale e bloccare il decreto del governo», ribadisce Mc Guinness.

(Unioneonline/s.s.)

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