L’operazione aveva evitato il fallimento di Moby. Ma adesso è stata avviata un’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato  nei confronti di Sas - Shipping Agencies Services Sarl, società del gruppo Msc con sede in Lussemburgo, della stessa Moby Spa e di Grandi Navi Veloci Spa (Gnv) «per verificare l’esistenza di possibili restrizioni della concorrenza a seguito dell’acquisizione del 49% del capitale sociale di Moby. da parte di Sas e del successivo ingente finanziamento concesso da quest’ultima a Moby». 

Lo si apprende da una nota dell’Antitrust. Viene spiegato che «i mercati interessati, estremamente concentrati, sono quelli del trasporto marittimo di merci e di passeggeri su alcune rotte tra il continente e le isole maggiori, dove sono presenti solo Moby e Gnv o al massimo un terzo operatore. Si tratta peraltro di mercati caratterizzati da significative barriere all’entrata». Tutti i collegamenti riguardano la Sardegna, tranne uno: il Genova- Palermo.  Gli ostacoli sono  costituiti dalla necessità di un enorme disponibilità di denaro necessaria per avviare il business e per l’acquisto del naviglio. 

Il 13 novembre scorso l’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha effettuato ispezioni nelle sedi di Moby e Grandi Navi Veloci Spa (controllata da Sas e da Marinvest), di Onorato Armatori Srl e Marinvest Srl (controllata da Sas).

L’acqusizione di Moby da parte di Sas, con l’inezione di capitale, aveva consentito di addivenire a un accordo con l’allora ministero dello Sviluppo economico, che aveva incassato solo metà dei 180 milioni di euro dovuti  per le rate rimaste insolute relative al pagamento differito per il passaggio di Compagnia Italiana di Navigazione (Tirrenia) a Moby avvenuto nel 2012.

Enrico Fresu

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