La programmazione della rete scolastica e l’offerta formativa della Regione Sardegna per l’anno 2023/2024 è stata approvata in via preliminare con un piano stilato sulla base delle indicazioni ricevute da parte delle Conferenze provinciali.

Per quanto riguarda la rete scolastica sono state recepite le richieste dei territori di non modificare in modo rilevante la situazione esistente. Per la programmazione 2023/2024, spiega la Regione, “sono state accolte le modifiche espressamente approvate in sede di Piani provinciali, volte in particolare al superamento delle Autonomie non correttamente parametrate sia rispetto ai parametri in deroga (300/500 alunni) che ai parametri normativi della legge nazionale”.

Mentre per la parte relativa all'offerta formativa e i corsi di secondo livello per gli adulti (ex serali), il Piano preliminare comprende le proposte approvate nei Piani provinciali “coerenti con i criteri enunciati nelle Linee Guida, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni e garantire un’offerta formativa omogenea e ben distribuita nel territorio. Il Piano di Programmazione sarà inviato alla competente Commissione consiliare per il rilascio del relativo parere”.

«Il Piano di dimensionamento della rete scolastica – commenta l’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu -  rappresenta il principale atto di programmazione in tema di istruzione di competenza della Regione che definisce l'articolazione territoriale delle Autonomie scolastiche e dei punti di erogazione del servizio per le scuole di ogni ordine e grado, nonché l'offerta formativa nel territorio regionale. Le Conferenze provinciali hanno prodotto i rispettivi Piani per la riorganizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2023/2024».

Sulla programmazione della rete scolastica, Biancareddu ha evidenziato le difficoltà espresse dai territori «in merito al processo di riorganizzazione della propria rete locale e delle criticità che gli Enti locali coinvolti nel processo si sono trovati a dover affrontare per garantire un equilibrio tra le diverse istanze locali e i vincoli stringenti imposti dalla normativa nazionale per l’attribuzione delle dirigenze»: «Su questo punto, ritengo doveroso ricordare che la deroga ai parametri previsti dalla normativa statale vigente ha carattere transitorio, pertanto le Istituzioni scolastiche saranno di nuovo considerate normo dimensionate, esclusivamente sulla base della normativa di carattere generale (parametri 400/600 studenti), con le conseguenti e ormai note difficoltà connesse all’attribuzione delle reggenze e della gestione tecnico amministrativa e organizzativa dell’istituzione scolastica. Sono inoltre perfettamente consapevole delle difficoltà che gli Enti locali incontrano nel processo di dimensionamento soprattutto nel trovare un costante equilibro tra le esigenze del territorio e la definizione di una rete scolastica correttamente parametrata, tuttavia ricordare l’importanza per le Autonomie scolastiche, di disporre in via continuativa della presenza del Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi al fine di garantire una maggiore funzionalità organizzativa e gestionale per una programmazione scolastica efficiente».

Infine, Biancareddu ribadisce che le Linee guida per l’anno scolastico 2023/2024 non prevedono l’attivazione di nuovi Istituti Omnicomprensivi e ricorda comunque che per la costituzione degli stessi devono sussistere le condizioni di isolamento e marginalità geografica previste.

(Unioneonline/s.s.)

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