Soddisfazione sulla requisitoria del Procuratore regionale della Corte dei Conti in merito all’esercizio finanziario 2021 è stata espressa dal presidente della Regione, Christian Solinas: «Abbiamo lavorato instancabilmente per raggiungere il risultato dell’azzeramento del disavanzo e per realizzare quella regolarità dell’azione amministrativa che ci consentirà di generare sviluppo e garantire alla Sardegna e ai sardi un futuro migliore», ha detto il governatore.

«La Corte, pur evidenziando alcune criticità, riconosce l’importante azione di risanamento e gestione dei conti portata avanti e l’impegno profuso in chiave anti-pandemica sul fronte del sostegno economico alle imprese. Accogliamo con favore – ha sottolineato Solinas - l’input sulla necessità di acquisire maggiore capacità di programmazione e maggiore efficienza nella spendita delle risorse, aspetti certamente influenzati da un anno ancora difficile, il secondo anno di pandemia, contraddistinto dal successo dei vaccini da un lato e dallo sviluppo di nuove varianti dall'altro. Un anno in cui l’inasprimento delle misure di contenimento del virus ha influenzato la programmazione e la gestione delle risorse. La Regione, grazie ai risultati ottenuti oggi e riconosciuti anche dalla Corte dei Conti, è impegnata nella ricerca di tutte quelle soluzioni utili per instradare la nostra Isola verso la crescita che ci auguriamo duratura e incisiva rispetto alle necessità della Sardegna e dei sardi».

Per la prima volta dal passaggio all’armonizzazione, «il rendiconto 2021 fa rilevare un avanzo di 78,3 milioni di euro, e rispetto al risultato dell’esercizio 2020 evidenzia un miglioramento pari a 279,1 milioni di euro. L'avanzo è il risultato dell'azione di questa amministrazione che, già dal primo rendiconto, ha mostrato i segnali della strada da intraprendere, ossia un'azione che mantenesse il giusto equilibrio tra la copertura del debito ereditato e il nuovo programma di governo».

Giuseppe Fasolino, vicepresidente della Giunta e assessore al Bilancio, ha detto inoltre: «Rispetto alle criticità emerse negli anni scorsi è rimasto in piedi solo l’aspetto relativo alla spendita delle risorse (466 milioni in più rispetto al 2020) che però è condizionata dai maggiori incassi (600 milioni in più rispetto al 2020)». E nello specifico delle difficoltà di spendita delle spese in conto investimenti, «non è un problema che il periodo pandemico ha amplificato e che non riguarda solo l'amministrazione regionale in senso stretto ma l'intero territorio. Per questo motivo, abbiamo previsto due strumenti a supporto degli Enti locali, indirizzati proprio al superamento delle criticità. Il fondo progettazione, ovvero risorse per anticipare la progettazione la cui mancanza spesso è causa di ritardo nella prima fase dell'investimento al punto da incidere sull'intero processo, e il supporto alle Comunità di progetto dato che spesso gli Enti territoriali non hanno al loro interno esperti che possano materialmente lavorare alla progettazione o alle altre fasi prettamente amministrative del procedimento che interessa l'investimento».

(Unioneonline/s.s.)

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