Si chiama "rischio Sardegna" ed è un fattore non convenzionale ma in grado di condizionare la vita delle imprese isolane.

Un motivo in più per aderire, attraverso le associazioni di categoria, al referendum per inserire il principio di insularità nella Costituzione. Per tutti il parere è unanime, ossia la richiesta di poter agire sul mercato con le stesse opportunità delle imprese che operano nella Penisola. Il costo di trasporti ed energia sono solo alcune delle criticità che conducono le imprese ad aderire all'iniziativa per colmare un gap che mette in ginocchio l'economia sarda.

Alla raccolta di firme hanno aderito Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Api Sarda e Confindustria.

Sostegno anche da parte del presidente della Dinamo, Stefano Sardara, che ha sottolineato le difficoltà per una società sportiva nell'affrontare i costi per le trasferte.

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