La Sardegna rientra le regioni in cui si registra il calo maggiore nella dispersione scolastica implicita, ossia quella che riguarda gli studenti che terminano il primo ciclo senza avere le competenze di base necessarie.

Secondo i dati del Rapporto Invalsi 2023 presentato oggi, la dispersione implicita si attesta a livello nazionale all’8,7 per cento (un punto in meno rispetto al 2022), nel 2019 era al 7,5, nel 2021 al 9,8. Nel 2022 una leggera inversione di tendenza con il 9,7 per cento.

Se le prime stime troveranno conferma negli esiti delle prove degli anni futuri, la quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione senza aver conseguito titoli di studio superiori alla secondaria di secondo grado o qualifiche professionali con corsi con durata di almeno due anni sembra avvicinarsi al traguardo prescritto dal Pnrr alla fine del 2025, il 10,2%.

Il calo maggiore della dispersione scolastica implicita si registra in Calabria (-5 punti percentuali), in Puglia (-2,9 punti percentuali), Sardegna (-2,8 punti percentuali) e Sicilia (-2,4 punti percentuali). Ma le differenze assolute a livello territoriale rimangano molto elevate: Campania (19%), Sardegna (15,9 %), Sicilia (13,6%), Calabria (13 %) e Basilicata (10,6 %).

«La dispersione scolastica implicita tende a ridursi e questo ci fa molto piacere - commenta il presidente di Invalsi, Roberto Ricci - il cammino è ancora lungo ma il calo è interessante. La fragilità negli istituti professionali è più forte ma ci sono eccezioni molto interessanti come a Trento e Bolzano dove abbiamo quote rilevanti di allievi ai livelli più alti anche nell'istruzione professionale».

Secondo Invalsi è arrivato all’esame di maturità il 72% dei ragazzi che nel 2018 avevano sostenuto la prova di terza media, pari a 553mila licenziati. «E dunque il 72% sono regolari negli studi, il 10,8% sono a scuola ma non al V anno (al quarto o negli anni precedenti), circa 57mila sono dispersi, 27mila si trovano nella formazione professionale, 8mila sono emigrati, di 362 non si hanno informazioni per capire dove possano essere inseriti. La stima dei dispersi, pari al 10,4%, è molto vicina al traguardo posto dal Pnrr che lo fissa al 10,2%; è presto per cantare vittoria ma è comunque una buona notizia», conclude il presidente Ricci.

Un altro dato preoccupante riguarda il ruolo della matematica: peggiora infatti il rendimento degli studenti italiani.

In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e sostanzialmente in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base né in II né in V classe

Ci sono poi risultati differenti tra scuole e tra classi soprattutto nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Ciò significa - evidenzia l'istituto Invalsi - che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi. In seconda elementare, in Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Basilicata e Umbria sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria e la Sicilia quelle con le quote più basse; In Matematica circa il 64% (era il 70% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse.

In V elementare in Italiano circa il 74% (era l'80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Sicilia è quella con la quota più bassa; in Matematica circa il 63% (era il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse.

Anche i risultati di Inglese sono in calo rispetto al 2022. L'87% (era il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l'81% di allievi (erano l'85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il livello A1 sia nella prova di Reading sia in quella di Listening.

(Unioneonline/s.s.)

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