Ci sarebbe un infarto fulminante dietro la morte di Bangali Fofana - migrante guineano 19enne, ospite del centro di accoglienza Eurowunder srl di Uta - colto da un malore mentre giocava a calcio nel campo adiacente allo skate park, dove era in programma la manifestazione Only skate park.

Quando il suo cuore si è fermato ed è crollato a terra, la musica ha continuato a suonare ma la festa è stata posticipata di qualche ora.

Per questo in paese si polemizza per il mancato rinvio della manifestazione e anche per il presunto ritardo dei soccorsi.

I responsabili del centro non accusano i medici ma non hanno dubbi: "La festa sarebbe potuta essere posticipata o comunque si poteva spegnere la musica durante i soccorsi, nessuno si è degnato di farlo, siamo dispiaciuti. C'era già un'autoambulanza e quella medicalizzata è arrivata dopo 20 minuti dalla telefonata, un lasso di tempo accettabile".

Il responsabile della manifestazione, Antonello Cocco, si difende: "La musica durante i soccorsi era quella di sound check. Abbiamo iniziato la manifestazione solo dopo che il corpo è stato portato via e con ore di ritardo, previa autorizzazione. Ho centinaia di testimoni. Saremmo andati avanti anche se fosse morto un bianco, dietro queste iniziative ci sono mesi di lavoro, impegni di decine di persone e investimenti".

Bangali era arrivato in Sardegna il 28 giugno. Gli ospiti del centro sono riusciti a contattare la famiglia e dopo le procedure burocratiche dell'ambasciata della Guinea la sua salma rientrerà a casa.
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