Non si placa l'ondata di sbarchi nelle coste del Sulcis.

Dopo i 184 migranti che hanno messo piede a terra tra lunedì e martedì, altri 116 nordafricani, tra i quali anche un bambino, sono sbarcati tra Porto Pino, Teulada e Sant'Antioco. Un vero e proprio assalto che, viste le condizioni meteo ancora piuttosto favorevoli, potrebbe proseguire per diverso tempo. Si rischia così di dover aggiornare costantemente un bollettino degli arrivi che, da sabato a ieri, ha fatto registrare lo sbarco di ben 322 migranti. Si è superato così il numero registrato (1.106) nel 2016.

LA GIORNATA - Anche ieri è stata vera emergenza sulle coste meridionali dell'Isola, oramai scalo privilegiato nella rotta Algeria-Sardegna.

E durante la notte altri tre sbarchi. Il primo a Cala Sapone (Sant'Antioco), dove è approdato un barchino con 17 persone a bordo. Altrettanti migranti (tra cui un bambino) sono sbarcati a Porto Pino, poi bloccati dai carabinieri del Comando di Carbonia.

Altri 20 sono sbarcati nel porto di Sant'Antioco davanti al comando della sezione navale della Guardia di finanza.

Ma la giornata di arrivi, che ha visto impegnati anche gli agenti di polizia, non ha risparmiato Teulada dove un barchino con 17 migranti è stato bloccato dopo l'approdo a Cala Arrespiglia dentro il poligono militare.

Subito dopo altri 13, sempre dentro la base, sono stati individuati a Cala Lilliu. Grande lavoro anche per la motovedetta dell'Esercito che, al largo di Capo Teulada, ha intercettato due barchini con 15 e 17 migranti a bordo.

LE PROTESTE - Intanto a Sant'Antioco arrivano le prime reazioni. La prima è quella di Simone Caddeo. "Non vogliamo che Sant'Antioco diventi centro di arrivo continuo. Siamo seriamente preoccupati", ha scritto in una nota il referente dei Fratelli d'Italia-An del centro lagunare.

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