Dopo mesi di dialogo fra legali, con tanto di perizia sulla situazione di degrado di pista d’atletica e stadio di Is Arenas, salta il tentativo di conciliazione fra Comune di Quartu e Cagliari calcio.

Tutto stoppato dal no della società rossoblù alla proposta di transazione avanzata dall’amministrazione comunale, e di fatto rinviato al 9 marzo con la nuova tappa del contenzioso in Tribunale.

«La città di Quartu tanti anni fa aveva accolto il Cagliari calcio con grande generosità - il commento dell’assessore ai Lavori pubblici Antonio Conti – ci saremo aspettati non dico altrettanta generosità, ma quanto meno collaborazione".

Lo stato di fatto di campo e pista è stato messo nero su bianco dal consulente tecnico d’ufficio dopo una serie di sopralluoghi, e mai contestato: poco meno di 660mila euro la stima dei lavori per rifare l’anello per l’atletica, 225mila per il campo erboso e l’impianto di irrigazione, importo dimezzato rispetto a quello ipotizzato inizialmente. Entrambi a carico del Cagliari calcio, con un’ulteriore riduzione della somma chiesta per la pista d’atletica concessa dal Comune, scesa a 618mila, come risulta dal verbale dell’ultimo incontro tecnico fra le due parti.

«Sia sul campo di calcio che sulla pista abbiamo fatto una proposta conciliativa, che i vertici della società non hanno accolto, senza nemmeno ricevere una controproposta da valutare», prosegue l’assessore.

Presenti all’ultima riunione, svoltasi pochi giorni fa, c’era - oltre all’assessore Conti e ai consulenti delle due parti - anche il legale del Comune, Enrico Salone, e l’avvocato del Cagliari calcio, Alessia Capozzi, insieme all’amministratore delegato della società Carlo Catte.

«Allo stato attuale – si legge nella documentazione presentata - non sussistono gli elementi per una conciliazione stragiudiziale, tenuto conto sia della non condivisibili della quantificazione economica contenuta nella relazione della bozza del consulente tecnico d’ufficio (sulla base della quale è stata formulata la proposta transitiva della parte ricorrente), alla luce delle osservazioni contenute nella nota del consulente di parte, sia dell’erronea imputazione di responsabilità a carico del Cagliari calcio».

Ora si tratta quindi di definire chi deve pagare i lavori di sistemazione, decisione che spetterà al giudice.

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