Soleminis festeggia il suo nuovo centenario: Antonio Fiori.

Un evento sentito da tutta la comunità del piccolo centro del Parteolla in cui non si festeggiava un centenario da oltre un decennio. L'ultimo a raggiungere il secolo di vita fu Luigino (fratello di Antonio)che morì nel 2002.

Nonno Antonio ha condiviso l'importante traguardo attorniato da amici e parenti, e non è voluto mancare neanche il sindaco Rita Pireddu, in rappresentanza di tutti i cittadini.

Il nonnino, classe 1917, soleminese doc, ne ha visto tante in un secolo di vita e tanto ha da raccontare a partire dai suoi ricordi di guerra. Partito militare a Trieste nel 1938, con la Brigata Sassari, 18 mesi di servizio e poi con lo scoppio della seconda guerra mondiale, da Trieste venne spedito in Jugoslavia.

Fatto prigioniero dai tedeschi, ed utilizzato nei lavori forzati (nella costruzione di una ferrovia), Antonio riuscì a scappare durante un bombardamento americano che coinvolse anche la corriera su cui viaggiava insieme ad altri compagni (tanti di questi morirono per l'esplosione).

Fuggendo trovò riparo nell'argine di un fiume. Tornato nella sua terra natìa, Antonio mette su famiglia con la sua Matilde(scomparsa tre anni fa) e insieme lavorano come agricoltori. Nacquero quattro figli, due femmine e due maschi (uno morì a 17 anni) e da loro sette nipoti, ora riuniti per festeggiare il nonnino. E non ci sono grandi segreti di longevità da svelare se non, forse, che il nonnino è molto rigoroso nell'alimentazione (colazione con zuppa di latte, pasta al sugo a pranzo e leggero a cena). Sul suo carattere, invece, come riferisce la nipote Annarita Secci: "Nonno Antonio è buono di carattere ed è rispettoso. E' di poche parole ma di parole sagge".
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