Sono arrivati in moto sino alla piazza della parrocchia, poi dopo la messa hanno creato un lungo corteo dietro il carro funebre, raggiungendo il cimitero: così gli amici centauri hanno voluto onorare Yuri Laconi, 30 anni, morto dopo il drammatico incidente di lunedì scorso a Settimo San Pietro. 

In molti hanno ricordato anche il soldato Yuri, caporal-maggiore della Brigata Sassari. “Una persona straordinaria – ha detto un collega -, non si è mai tirato indietro, è stato fuori anche in missione, in Afghanistan e in Mozambico: lui era sempre pronto e disponibile”.

In cimitero è stato portato anche il suo casco: lo ha sollevato verso il cielo una ragazza che occupava il sedile posteriore di una delle decine di moto che hanno sfilato dalla chiesa al cimitero dove si è svolta la cerimonia della tumulazione in un clima di forte commozione alla presenza di amici e di commilitoni.

Un pomeriggio di dolore, con la messa funebre concelebrata dal parroco di Sinnai padre Gabriele Biccai e dal cappellano militare don Marco Zara.

I fatti sono noti: lunedì verso le 13, Yuri Laconi viaggiava con la sua moto Ducati in direzione Settimo San Pietro quando, per cause in fase di accertamento, si è scontrato con un'auto che proveniva in senso opposto. Portato in ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico, è morto nella notte fra lunedì e martedì. A Sinnai Yuri ha anche giocato a rugby da ragazzo, col 7 Fradis.

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