Una mattina di scherzi, giochi, acrobazie, per i ragazzi e ragazze dell’associazione cagliaritana Polisportiva Olimpia Onlus. La loro vita è una continua avventura, fatta di sport di ogni genere.

E l’ultima tappa è il locale Vertical Park di Sestu, dedicato a percorsi di abilità, sospesi in aria, ma in sicurezza, tenuti da corde. E i ragazzi sportivi se la sono cavata benissimo. «Ho intenzione di assumere qualcuno di loro, per il 2025», dice Lele Farci, proprietario e gestore dell’attività. Loro sono ragazzi autistici, con sindrome di Down, o altre patologie.

Ma non si lasciano definire da queste parole. «Per me, la gioia di svolgere questa attività sta nel tenersi impegnati», racconta Matteo Frau; mentre Roberto Musa continua: «Io adoro stare in mezzo al gruppo». Guidati dallo staff del locale i ragazzi hanno indossato corde e imbragature, hanno percorso una piattaforma dopo l’altra, in diverse condizioni di equilibrio, quasi come un videogioco o film d’azione. Il Vertical Park è infatti un “parco avventura indoor” e come dichiara orgogliosamente Lele Farci “è anche il primo in Italia”.

A guidare la polisportiva Olimpia è invece Carlo Mascia. Anche lui ciò che tanti chiamano disabilità lo vive in prima persona: «Da alcuni anni ormai combatto con la Sla, ma ho sempre fatto l’educatore – racconta – ora per me stare con i ragazzi e seguirli in queste avventure è un punto di forza in più. La disabilità può fermare tutto ma non la voglia di vivere». Sua sorella, Romina, anche lei in prima linea come volontaria dell’associazione, spiega: «Attraverso giornate come questa i ragazzi possono superare ostacoli spesso messi dagli altri, abbattere timidezze e paure spesso indotte dalla famiglia, che a volte per proteggerli li vorrebbe sempre in casa».

E loro non ci stanno. Fanno più di 200 attività, tra cui il surf con Jeff Onorato, anche lui pluricampione con disabilità; l'ultima esperienza è qui al Vertical Park, ogni settimana. In questa giornata si sostengono l’uno con l’altro, si incitano a chi arriva prima; e poi ci sono i selfie, le risate, i progetti sul prossimo gioco da fare, obiettivo da raggiungere. «Un’esperienza da cui anche io ho imparato tanto – continua Farci – e non vedo l'ora di lavorare con loro».

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