Non solo i computer e i telefoni cellulari. I carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Cagliari, durante le perquisizioni nell'ufficio e in casa di Antonio Fadda, 55 anni responsabile del settore urbanistica ed edilizia privata del comune di Sestu, hanno trovato e sequestrato 3.000 euro, recuperati in un barattolo: la stessa cifra che l'ingegnere ha preso da un funzionario di Italgas per quella che secondo gli inquirenti era una tangente.

C'è dunque il sospetto - e per questo le indagini vanno avanti - che il capo settore tecnico del Comune di Sestu possa aver portato avanti altre condotte poco chiare. Fadda è accusato di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. L'inchiesta dei carabinieri del comando provinciale, coordinati da Daniele Credidio e Nicola Pilia, è scattata dopo la denuncia dei responsabili di Italgas. Uno dei funzionari ha spiegato che per velocizzare la pratica per la realizzazione del primo impianto nazionale di produzione di idrogeno tramite energia fotovoltaica a Sestu, Fadda avrebbe chiesto 6.000 euro da consegnare in due tranche.

Dopo la querela, i carabinieri hanno organizzato l'incontro per lo scambio di denaro, "segnato". In un bar di un centro commerciale di Sestu, Fadda avrebbe ricevuto così 3.000 euro da uno dei funzionari di Italgas. Subito dopo l'ingegnere è stato fermato e portato nella caserma di via Nuoro

Assistito dall'avvocato Pierandrea Setzu non ha voluto dire niente. Il pm Nicola Giua Marassi ha così disposto la custodia cautelare in carcere. Prima sono scattate le perquisizioni nella sua casa a San Sperate e nell'ufficio del comune di Sestu

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