Dal rischio abbandono alla piena produttività.

L'agricoltura solidale ha rilanciato alla grande l'azienda agricola nelle campagne di Sisini, piccola frazione di Senorbì, di proprietà dell'imprenditore e scrittore Emanuele Casula.

"L'incontro con responsabili e soci di Torre Colte mi ha ridato la speranza", racconta Casula, dopo aver raccolto i frutti di una collaborazione che ha consentito il rilancio della produzione di grano e ceci biologici nella propria azienda. L'imprenditore con il pollice verde ha affidato la sua terra alla caparbietà dei volontari dell'associazione di promozione sociale e culturale Terre Colte che si occupano in particolare di orti condivisi. È stata condivisa anche la mietitura, rigorosamente a mano secondo la tradizione, nei 9 ettari pianeggianti e fertili in agro di Sisini. "Stiamo portando avanti un progetto di riuso delle terre incolte che, nelle nostre intenzioni, può contribuire alla creazione di posti di lavoro e allo sviluppo di una nuova agricoltura con uno sguardo alla tradizione", dice Silvio Melis, tra i fondatori di Terre Colte.

Il beneficio non è esclusivamente nel raccolto, dedicarsi alla coltivazione dell'orto permette agli agricoltori per passione di evadere dal quotidiano, allontanare le tossine dello stress e mangiare sano. "Al contrario di qualunque altro imprenditore geloso della propria creatura, l`esperienza positiva del proprietario del terreno, viene subito raccontata e immediatamente replicata in un`altra residenza con le stesse caratteristiche e che ottiene altrettanto successo", racconta Massimo Planta, presidente di Terre Colte. I soci produttori del campo di Sisini, attraverso la raccolta fondi, hanno acquistato un mulino e pietra di provenienza austriaca utilizzato per la trasformazione del grano in farina.
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