C’è un nuovo capitolo nella vicenda della coppia “pizzicata” dalle telecamere di sorveglianza del ristorante Ada, a San Sperate, dopo esser fuggita dal locale senza pagare. I titolari, infuriati, avevano pubblicato le immagini sulla propria pagina social, non censurando i volti dei due presunti responsabili.

Che ora prendono la parola: «La persona in foto sono io con mia moglie», dice Giancarlo Schirru, pubblicando l’immagine dello scontrino con i 77 euro effettivamente saldati. «Per fortuna non l’ho buttato. Vi denuncio per violazione della privacy e diffamazione, molto ma molto grave da parte vostra». Poi il riferimento alle foto, dove solo successivamente è comparsa la censura sui volti: «È inutile ormai che coprite i volti, ci vediamo in tribunale».

Ma la responsabile dell’attività, Alessandra Cadelano, ha un’altra versione dei fatti: «Ieri sera lei ha chiesto il conto al tavolo», spiega rivolgendosi all’uomo. «Le è stato portato lo scontrino. Alla domanda su come volesse pagare, se in contanti o con il pos, la sua risposta è stata “Come devo pagare lo vedrò io, per il momento vai”. I fatti si sono svolti così. Certamente lei ha poi tenuto lo scontrino, ma dalla cassa lei non è passato».

Poi un ulteriore chiarimento: «Per queste sere di grande confusione», spiega Cadelano, «abbiamo deciso di emettere direttamente lo scontrino fiscale e non il pro-forma, proprio per non dare adito a possibili fraintendimenti fiscali. Quindi ora l’errore sta nello scontrinare fiscalmente e fidarsi?»

(Unioneonline/L.Ne.)

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