Il Mediterraneo non è solo un mare che separa le terre, ma un filo che le unisce attraverso storie, mani e sapori. Da questa visione nasce la nuova alleanza culturale tra Saboris Antigus e la Dalmazia, che sarà presentata sabato 22 novembre a Gesico, alla vigilia della tappa locale della manifestazione. Il progetto, promosso nell’ambito della dodicesima edizione di Saboris Antigus – “I sapori dell’accoglienza: mani, luoghi, volti – il lato umano del cibo”, unisce i territori della Trexenta e del Sarcidano con la Dalmazia, nominata Regione Europea della Gastronomia 2027. Dopo il successo del gemellaggio con Creta nel 2024, Saboris Antigus rinnova così il suo impegno nel creare ponti tra le culture mediterranee, attraverso la condivisione di saperi, pratiche artigianali e tradizioni culinarie che parlano un linguaggio comune: quello dell’accoglienza.

La presentazione si terrà al Centro Servizi di Gesico e vedrà la partecipazione della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, promotrice del progetto, insieme a rappresentanti istituzionali e culturali della Dalmazia: Petra Bartulović dell’Ente del Turismo della Contea di Spalato-Dalmazia, Andrea Matković del Brač Museum e gli chef Dino e Mia Šeparović del Ristorante Kala Supetar. Durante l’incontro, oltre alla presentazione del progetto, si terrà una dimostrazione culinaria e una cena degustazione che unirà simbolicamente i sapori delle due sponde del Mediterraneo: i ravioli alla gesichese e il maiale acixrosciu incontreranno specialità dalmate come il Brač Vitalac, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale della Croazia, e la torta Hrapoćuša, dolce alle noci e mandorle tipico dell’isola di Brač.

L’obiettivo dell’alleanza è quello di tutelare e valorizzare un patrimonio comune di saperi e valori, dove la cultura gastronomica diventa strumento di dialogo, identità e sviluppo sostenibile. Due territori apparentemente lontani – le colline e i paesaggi interni della Trexenta, del Sarcidano, e della Dalmazia – si scoprono simili per rispetto del tempo, cura della materia prima e trasmissione dei saperi da una generazione all’altra. Il giorno successivo, domenica 23 novembre, in occasione della tappa di Saboris Antigus, Gesico proporrà un’iniziativa dal forte valore simbolico e comunitario: “Setzidì”, che in sardo significa “siediti”. Lungo il percorso del centro storico saranno collocate sedie davanti alle abitazioni, alle piazze e ai luoghi dove si svolgeranno le attività di Saboris Antigus, invitando residenti e visitatori a fermarsi, dialogare e condividere un momento di incontro, come accadeva un tempo nelle case sarde, quando bastava dire: “setzidì”, “accomodati”.

L’idea nasce per valorizzare il concetto dell’accoglienza come gesto semplice ma profondo, simbolo della cultura dell’ospitalità che da sempre caratterizza le comunità della Trexenta e del Sarcidano. La sedia diventa così segno di apertura e condivisione, un modo per accogliere anche chi non si conosce, ricordando che la gentilezza è la prima forma di rispetto. Questa iniziativa si lega naturalmente alla vocazione del paese: Gesico è infatti la prima “Città gentile” della Trexenta e nel 2024 è stata istituita la Giornata della Gentilezza, celebrata ogni 30 novembre. Con “Setzidì”, Gesico conferma dunque la propria identità di paese accogliente e attento alle relazioni umane, interpretando pienamente il tema centrale di questa edizione di Saboris Antigus: “I sapori dell’accoglienza”. Due giornate, il 22 e 23 novembre, che celebrano il Mediterraneo come spazio di incontro, dove il cibo diventa linguaggio universale, la gentilezza un valore condiviso e le sedie lungo le vie di Gesico il simbolo più autentico di una comunità che sa dire “benvenuto”.

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