I carabinieri hanno arrestato due uomini per la rapina e il brutale pestaggio al centro scommesse “Planetwin” di Sestu dello scorso 9 ottobre. In manette sono finiti un 63enne di Cagliari e un 33enne di Irgoli, entrambi già noti alle forze dell’ordine. L’operazione è stata portata termine dai Carabinieri della Stazione di Sestu, coordinati dal luogotenente Riccardo Pirali, con il supporto dello Squadrone Cacciatori Eliportato di Abbasanta e della Squadra Mobile della Questura di Cagliari. L’operazione è avvenuta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Durante la rapina la banda aveva rubato 1.800 euro, aggredendo brutalmente i gestori dell’attività: uno dei proprietari era stato colpito ripetutamente alla testa con il calcio di una pistola, riportando lesioni gravi. L’altro era stato aggredito con violenza. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il 63enne sarebbe stato il principale autore delle violenze durante la rapina. Il più giovane avrebbe invece fato il “palo”, intervenendo poi in un secondo momento per aiutare il complice in un momento di difficoltà. Il 63enne, una volta nel locale, avrebbe minacciato i gestori con un’arma, provando poi a placare la resistenza inaspettata del proprietario e della donna, per poi fuggire con il bottino.

Il centro scommesse a Sestu (Archivio)
Il centro scommesse a Sestu (Archivio)
Il centro scommesse (Archivio L'Unione Sarda)

I due poi si sono allontanati nelle vie limitrofe, facendo perdere le loro tracce. Tuttavia, l’intenso lavoro degli investigatori ha portato all'identificazione dei due presunti responsabili. Le indagini dei Carabinieri di Quartu Sant’Elena ora si concentrano sull’identificazione di un terzo complice, che avrebbe partecipato all’aggressione ai proprietari del centro scommesse.

Le indagini son state portate avanti grazie alla collaborazione tra gli uomini dell’Arma che, in tempi rapidi, hanno raccolto prove sufficienti per richiedere l’emissione delle misure cautelari di custodia in carcere da parte dell’Autorità Giudiziaria.

(Unioneonline/v.f.)

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