Quartu, svolta per i cani del rifugio di Santu Lianu: via alle adozioni
Gli animali che hanno vissuto per anni tra rifiuti e incuria potranno finalmente avere una nuova vitaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo anni trascorsi tra fame, rifiuti e condizioni igieniche precarie, finalmente c’è la possibilità di un futuro migliore per i cani cresciuti a Santu Lianu, finiti al centro delle cronache locali per il canile sequestrato la scorsa estate dai carabinieri.
Una nuova possibilità, una nuova occasione per vivere serenamente, finalmente circondati dall’affetto di una famiglia, per 60 dei 200 cani presi in gestione dal Comune nello scorso autunno dopo aver vissuto tutti insieme nello stabile del litorale quartese sottoposto a sfratto esecutivo.
Ora vengono sbloccate le adozioni. «L’impegno del Comune di Quartu è stato massimo, ma ora per queste creature sfortunate di media e piccola taglia, che finora hanno vissuto in condizioni di precarietà assoluta, c’è un raggio di luce all’orizzonte - annuncia il vicesindaco e assessore all’Ambiente Tore Sanna -. E l’auspicio è che possa prendere avvio una catena di solidarietà capace di coinvolgere i cittadini quartesi per poi allargarsi, a macchia d’olio, nell’area vasta e, perché no, anche nel resto dell’Isola».
Con la stessa sensibilità si procederà per l’adozione vera e propria, una volta preso atto della volontà della famiglia. I cani possono infatti essere pre-visionati sul sito del canile Shardana, che gestisce per conto del Comune i randagi trovati nel territorio quartese, compresi quelli che hanno vissuto nel ricovero abusivo di Santu Lianu.
Dopo il contatto diretto e la richiesta formale di adozione del cane – sono tutti dotati di microchip e iscritti all’anagrafe canina -, l’amministrazione può comunicarlo al giudice per procedere con il dissequestro. Un iter si conclude subito, definendo quindi l’affidamento definitivo.
I cittadini interessati a conoscere i cagnolini, nelle more di un’adozione, possono contattare direttamente il canile Shardana.