Il malcontento c’è, ma anche qualche consenso. La decisione di stoppare la musica di accompagnamento nei locali del centro urbano e del litorale - a mezzanotte in settimana come regola generale, all’1 nei week end estivi per i baretti della costa - innesca le prime reazioni fra gli operatori del Poetto.

«Siamo delusi, quest’estate saremo costretti a chiudere alle 21», commenta Gianni Murru, titolare dell’Altamarea e delegato Fiba per Quartu. «I chioschi non possono diventare discoteche», sostiene Alessandro Vargiolu di Blue Sky.

Cosa cambia

Le modifiche al regolamento comunale sono state introdotte con una delibera di Giunta approdata pochi giorni fa in Consiglio, e approvata fra le polemiche di una parte della minoranza. Oltre alla restrizione degli orari, c’è il pugno duro nei confronti di chi non rispetta le regole: chi viene beccato due volte nel corso dell’anno con la musica alta - oltre alla multa - rischia la sospensione dell’attività per dieci giorni, un mese se le violazioni rilevate sono quattro nel corso del biennio.

Le reazioni

Inevitabile la scia di malumori fra i gestori degli stabilimenti del Poetto, alle prese con l’avvio delle attività in vista dell’estate. «Lo sappiamo che qui non è consentito fare discoteca, non si può però imporre un regolamento contro tutti se a non rispettare le regole sono solo in due», sottolinea Gianni Murru a nome della sua attività, e di gran parte degli operatori del lungomare quartese che rappresenta da delegato cittadino della Federazione italiana dei balneari. «Ci sono stati episodi spiacevoli in passato, si tratta però di un problema di ordine pubblico non dovuto alla musica, e tanto meno la responsabilità può ricadere su chi lavora nel litorale. Qui le persone vengono perché c’è intrattenimento, senza la possibilità di avere la musica non ha senso lavorare: quest’estate noi, come la maggior parte, chiuderemo alle 21».

Non la pensa così Alessandro Vargiolu, presidente della coop che gestisce il Blue Sky: «Sottoscrivo le parole del sindaco: è giusto l’accompagnamento musicale però senza esagerare col volume e sino a una certa ora, altrimenti le famiglie continuano ad allontanarsi dal litorale. Non sono d’accordo invece quando dice che siamo concessioni solo balneari: le nostre sono strutture anche ludico ricreative, quindi non ci stanno facendo un favore nel concederci la possibilità di fare ristorazione e altre iniziative a contorno, ce lo permette la legge».

Il sindaco

Graziano Milia non arretra di un millimetro e difende la decisione: «La musica di intrattenimento non può trasformarsi in un concerto o uno spettacolo, per poterli fare servono autorizzazioni e locali appositi. Lo ripeto: l’intento non è punitivo ma volto al ripristino delle regole, oltretutto in una parte di territorio molto sensibile come il Poetto che abbiamo il dovere di tutelare».

F. L.

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