Riesplode la mobilitazione contro il Tyrrhenian link.

Centinaia di persone, 500 secondo gli organizzatori, in corteo per le strade di Quartu contro l’infrastruttura di Terna che, tramite due linee elettriche sottomarine, deve collegare Sardegna, Sicilia e Campania.

«Chiediamo l’immediata sospensione dei lavori, il Comune di Quartu ci ascolti. Questi sono metodi colonialisti», afferma la portavoce del Comitato Quartu No Tyrrhenian Link.

Dopo gli scontri a Selargius contro gli espropri e il presidio di Su Padru smantellato dalle forze dell’ordine e poi rinato, ora la battaglia si sposta a Flumini, punto di partenza dell’infrastruttura che Terna ritiene «stategica» per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec).

In un comunicato il comitato si scaglia contro l’amministrazione comunale, secondo cui «non si deve assolutamente e per nessun motivo parlare del Tyrrhenian Link negli spazi deputati al confronto democratico». Noi, si legge ancora nel comunicato, «non ci rassegniamo a tutto ciò e saremo sempre più testardi nell'opporci a tutto questo: pur favorevoli a una transizione energetica, vogliamo impedire che questa si risolva in un'ennesima truffa ai danni del nostro popolo e a vantaggio esclusivo degli speculatori. Questa manifestazione contro il colonialismo energetico può rappresentare un nuovo inizio di questa lotta per una Sardegna libera e non più sottomessa».

(Unioneonline)

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