Questa è sempre stata la terra delle più grandi produzioni di pomodoro, ma la pattuglia dei contadini in trincea è diventata via via più ridotta. Molte le serre abbandonate nel paese in cui, avvisa il sindaco di Pula Carla Medau, «il volano dell’economia è diventato il turismo».

Un boom estivo da 60 mila arrivi, ma dati aggiornati non ce ne sono.

Un comparto che garantisce duemila posti di lavoro stagionali a Pula e ai centri vicini.

E sono 6 mila i posti letto che portano al Comune quasi 370 mila euro della tassa di soggiorno.

Altri 2 milioni e 200 mila euro sono il gettito Imu delle seconde case, ma il grosso - si sa - le casse municipali neanche lo vedono perché finisce nel pozzo nero del Fondo di solidarietà comunale. Il paese viaggia fisso sui 7 mila abitanti, curva piatta all’anagrafe anche per via dei prezzi delle case che non incentivano le famiglie. Qui, per dire, 80 metri quadri costano minimo 200 mila euro, il che è uno dei motivi per cui - ormai da anni - il numero dei residenti non ha registrato l’impennata di altri paesi della cintura di Cagliari.

Oggi su L'Unione Sarda il servizio completo e le interviste della quarta puntata dell'inchiesta sui paesi della costa
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