Pula, la torre di San Macario rischia di crollare: il Comune chiede aiuto al Mibac per salvarla
Corsa contro il tempo per far sì che vengano svolti interventi urgenti di consolidamento e messa in sicurezzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Corsa contro il tempo per salvare la torre seicentesca dell’isola di San Macario: senza interventi urgenti per il consolidamento e la messa in sicurezza della struttura, il baluardo che domina la baia di Nora rischia di crollare. La torre del Coltellazzo, quella di Cala d’Ostia e la fortificazione di San Macario: l’obiettivo del Comune è quello di creare un circuito per metterle tutte e tre a sistema, ma occorrono finanziamenti per sistemare quella situata sull’isolotto.
Il sindaco, Walter Cabasino, rimarca l’importanza dell’unica torre costiere di Pula che non si trova sulla terra ferma: «Nei mesi scorsi abbiamo avuto in concessione l’isola di San Macario da parte del demanio, ma per valorizzare le sue peculiarità e trasformarla in un sito di importanza culturale occorrono parecchi soldi. L’isola, che ospita le rovine di un monastero bizantino e nella quale sono ancora visibili i resti di un’antica tonnara, ha una grande importanza storica, ecco perché – come è avvenuto con le altre due – restaurare la torre sarebbe molto importante».
Per raggiungere il proprio obiettivo, l’amministrazione comunale auspica di avere il sostegno del ministero della Cultura: «Purtroppo con le sole nostre risorse non saremmo mai in grado di salvare la torre, servirebbero dei fondi ministeriali che – come è accaduto per la torre del Coltellazzo – ci aiutino a dare una nuova vita all’intera isola di San Macario». L’isola è anche conosciuta perché è presente la brassica, un tipo di cavolo ornamentale che ha richiamato a San Macario gli esperti per conoscere da vicino questa pianta.
Elisabetta Loi, vice sindaca e assessora ai Lavori pubblici, fa la conta dei soldi che potrebbero servire per il consolidamento statico e gli altri interventi sulla parte esterna della torre di San Macario: «Abbiamo bisogno di quasi un milione di euro, stiamo parlando di interventi che metterebbero al sicuro la struttura e la renderebbero finalmente visitabile al pubblico. L’apertura ai visitatori dell’isola e della torre rappresenterebbe per la nostra offerta turistica un valore aggiunto, visto che andrebbe ad aggiungersi a quelle delle altre due fortificazioni restaurate di recente. Nella baia di Nora, in particolare, avremmo così – oltre al Parco archeologico, Batteria Boggio, la chiesa di sant’Efisio e la laguna, un altro luogo dal grande valore storico e naturalistico da visitare.