Non solo tappa finale del Cammino di Sant’Efisio, partito dalla chiesetta di Stampace per attraversare i territori di Capoterra, Sarroch e Villa San Pietro, ma luogo di incontro di tutti i cammini del progetto della Regione “Noi camminiamo in Sardegna”: da domani Pula ospiterà le delegazioni composte da giornalisti, influencer, camminatori e addetti ai lavori che negli ultimi giorni hanno scoperto la bellezza dei percorsi più suggestivi dell’Isola. L’accoglienza dei protagonisti dei 16 itinerari che hanno fatto parte del progetto ideato dall’assessorato regionale al Turismo è prevista per le 18 in Piazza del Popolo: dalle 19, spazio a “I canti, le musiche, i territori con artisti e le voci dei camminatori e giornalisti”, appuntamento condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, e alla cena conviviale del pellegrino a cura degli studenti dell’Istituto alberghiero Azuni di Pula. Sabato, dalle 8 alle 13, le delegazioni cammineranno sul percorso di Sant’Efisio: dopo l’incontro previsto davanti alla chiesa di San Giovanni Battisti, partirà il viaggio alla scoperta di un luogo ricco di attrazioni naturalistiche, storiche ed archeologiche.

Il percorso attraverserà Pula, con tappe alla chiesa di San Raimondo, al punto panoramico di Foxi, per poi proseguire alla Laguna di Nora con visita al Centro recupero Cetacei e Tartarughe e agli scavi archeologici, fino al promontorio del Coltellazzo. La tappa si concluderà sulla spiaggia di Nora, nella chiesetta di Sant’Efisio, con la cerimonia religiosa di chiusura del Cammino. Chiuderà l’evento il pranzo del pellegrino nel teatro comunale a cura degli studenti dell’Azuni. Pula, dunque, sarà per due giorni la “capitale” di tutti i cammini dell’Isola, una vetrina che permetterà di mostrare anche a chi ha preso parte agli altri cammini, le potenzialità di questo territorio. “Siamo felici di ospitare l’evento finale – spiega il sindaco, Walter Cabasino -, noi crediamo fortemente nel turismo lento, un’opportunità che consente ai visitatori di conoscere il territorio durante i periodi dell’anno in cui il turismo balneare si ferma. Mostreremo ai camminatori la bellezza della nostra costa, il patrimonio archeologico, le tradizioni e la cucina: ma soprattutto daremo loro la possibilità di conoscere l’ospitalità che contraddistingue la nostra offerta turistica”.

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