Quattro anni e mezzo di reclusione: è la pena sollecitata ieri dal pm Liliana Ledda a carico di Vittorio Randazzo e Sandra Murgia, direttore amministrativo regionale dell'Aias e responsabile della sede di Decimomannu, nel processo per i maltrattamenti subiti dagli ospiti in quell'edificio.

I due dirigenti secondo la Procura non potevano ciò che accadeva.

Le difese parleranno il 26 aprile.

È la seconda tranche di un procedimento che si è concluso con tre condanne e otto patteggiamenti a carico di altrettanti lavoratori.

L'indagine era stata avviata nel luglio 2014 dopo l'arrivo in Procura a Cagliari di una denuncia nella quale una lavoratrice di quel centro Aias segnalava "fatti" da lei ritenuti "gravi e meritevoli" di un "intervento immediato delle forze dell'ordine".

Pazienti "maltrattati e trascurati, buttati giù dai letti, messi in fila nudi e scalzi nell'andito in attesa della doccia" fatta "in un unico bagno per non sporcare gli altri".

I carabinieri del Nas e della sezione di polizia giudiziaria nel marzo 2015 avevano sistemato microspie e telecamere e sentito e osservato le umiliazioni, gli insulti, gli schiaffi e i calci rivolti agli ospiti. Nel gennaio 2016 gli arresti ai domiciliari di molti imputati.

Andrea Manunza
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