"Non voglio dire che sia un omicidio annunciato, ma quasi. In quelle palazzine, occupate abusivamente, la situazione era, ed è esplosiva: sporcizia degrado e illegalità. Come sindaco ho ereditato questa situazione, e se non ci aiutano le istituzioni, prefettura e questura, non ce la facciamo a gestirla".

Sono le parole del sindaco Massimo Pinna, dopo il tragico omicidio avvenuto all'interno di una della palazzine dell'ex zuccherificio, in via Togliatti, occupate abusivamente da qualche anno da trenta famiglie.

Senzatetto di Villasor, alcuni nuclei di etnia rom e nordafricani. Come Kasrouir Bechir Ben Monsour, meglio noto come "Bruno il tunisino", ucciso con alcuni fendenti da Michele Viviani, suo vicino di casa, al culmine di una lite.

"Questa persona, dispiace dirlo ora che è morto, a luglio dello scorso anno era stato espulso dall'Italia perché gli era scaduto il permesso di soggiorno, che poi gli sarebbe stato rinnovato per motivi umanitari ed è tornato a Villasor", continua il primo cittadino. Che chiede a gran voce il "ripristino della legalità nelle case dell'ex zuccherificio".

IL DELITTO:

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