Una decina di aziende agropastorali di Senorbì hanno avuto la sventura di vedere il loro gregge falcidiato o comunque colpito dalla febbre catarrale degli ovini (blue tongue o lingua blu). La crescita repentina dei focolai fa temere un’espansione a macchia d’olio del morbo che, se non si dovesse riuscire a contenere, provocherebbe danni ancora più ingenti al comparto e di conseguenza all’economia del territorio. Le aziende raggiunte dai focolai hanno già provveduto a smaltire gli animali morti e abbattuti negli stabilimenti e negli impianti conformi al regolamento della Comunità Europea, il trasporto delle carcasse è stato effettuato con l’utilizzo di idonei automezzi opportunamente disinfettati. Tutti accorgimenti necessari a tenere sotto controllo il contagio.

Per scongiurare scenari peggiori inoltre il sindaco Alessandro Pireddu ha emesso una serie di ordinanze finalizzate a evitare o limitare la diffusione della febbre catarrale degli ovini e per lo smaltimento degli animali morti. Gli allevatori colpiti dovranno collaborare con il servizio veterinario dell’Azienda sanitaria di Cagliari per la stesura dell’indagine epidemiologica e dovranno provvedere alla bonifica dei luoghi che possono favorire la sopravvivenza e la riproduzione dei moscerini vettori della malattia. 

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