Monserrato: «La droga non era mia». La gip: «Inverosimile». Il 51enne resta in carcere
La giudice non ha ritenuto attendibili le parole di Busonera, soprattutto sui 16mila euro trovati in casa: «Sono i guadagni del lavoro di mia moglie, mio figlio e della vendita che faccio io di formaggi e salumi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cristian Busonera, il 51enne di Monserrato arrestato martedì pomeriggio dalla Squadra Mobile perché ritenuto il custode di un chilo e 300 grammi di cocaina e 400 di eroina (droga con un valore superiore ai 300mila euro), resta in carcere. Lo ha deciso la gip Ermengarda Ferrarese al termine dell’interrogatorio di stamattina.
Busonera, al momento del blitz della Squadra Mobile, era ai domiciliari.
Difeso dagli avvocati Fernando Vignes e Stefano Murgia, ha respinto le accuse: «Non so niente di tutta quella roba ritrovata nel balcone condominiale e le scritte sul post-it non sono mie. Inoltre i 16mila euro ritrovati in casa sono i guadagni delle attività lavorative di mia moglie, mio figlio e della vendita che faccio io di formaggi e salumi». Le sue dichiarazioni non sono state ritenute credibili e attendibili dalla giudice che ha così convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
Nell'operazione, gli agenti hanno trovato il grosso della droga in un thermos, nel balcone di un’attività accessibile dal cortile. Zona non utilizzata da titolari e personale dell’azienda. Presente anche un foglietto con nomi, quantitativi e cifre. Per il perito grafologo della Scientifica si tratta della stessa scrittura di Busonera. E il materiale usato per confezionare la droga era identico a quanto ritrovato nella casa dell’indagato.