Si stringono i controlli sul centro di Monastir, con l'obiettivo di far fronte alle criticità emerse anche nelle ultime ore e relative a contagi e tentativi di fuga dei migranti.

Come emerso dalla riunione di coordinamento delle forze di Polizia presieduta dal Prefetto a Cagliari, le procedure già in atto prevedono per ogni migrante accolto "una immediata prima visita medica generale e, a seguire, l’esecuzione di un tampone, poi ripetuto in caso di necessità e, comunque, prima di disporne l’allontanamento e la dismissione".

Per rendere il processo più rapido è stata, quindi, "stabilita l’immediata elaborazione condivisa di un vademecum operativo che consenta di scongiurare dubbi e/o fraintendimenti sulla identità di ciascun interessato, nonché per favorire una immediata individuazione e l’isolamento dei positivi".

Allo stesso tempo, "la velocizzazione degli accertamenti sanitari consentirà una più rapida verifica delle condizioni di salute degli interessati, al fine di potere disporre, con la massima celerità, la cessazione delle misure di ospitalità e l’adozione dei provvedimenti amministrativi previsti, appunto, per il loro allontanamento dal territorio nazionale".

Ad oggi, secondo quanto emerso dalla riunione, non risultano "casi di fughe e/o di allontanamenti definitivi: quanti si sono finora allontanati sono stati sempre ricondotti al Centro in questione, poiché rintracciati sul territorio dalle Forze di Polizia oppure perché rientrati spontaneamente".

Per evitare che simili episodi possano comunque riproporsi in futuro il Prefetto ha stabilito di disporre l’immediata realizzazione "di ulteriori strumenti e misure di difesa passiva della recinzione perimetrale del Centro, al fine di scongiurare ulteriori episodi di uscite arbitrarie".

Sarà anche rafforzato il sistema di videosorveglianza di cui è già dotato il Centro, così come saranno ulteriormente implementate le misure di compartimentazione dello stesso, "al fine di limitare i possibili contatti fra i vari gruppi di migranti ora presenti".

Previsto anche un incremento nel numero dei mediatori culturali al lavoro.

(Unioneonline/v.l.)
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