I migranti algerini ospiti del Centro di prima accoglienza di Monastir, mine vaganti nel territorio e all'interno della stessa struttura, rischiano di costare cari al sindaco di Monastir Luisa Murru.

I gruppi di opposizione in Consiglio hanno infatti presentato una mozione di sfiducia alla prima cittadini che, al più tardi nella seduta consiliare di lunedì prossimo, potrebbe trovarsi in una posizione scomoda: senza i numeri per respingere l'attacco dei gruppi "Monastir il paese che vorrei" (Modesto Fenu, capogruppo, Giuseppe Cinus, Giovanni Loi e Silvia Cinus), "Misto" (Luigi Cucca e Romano Schirru: ex della maggioranza) e l'ex assessore della Giunta Murru Alessio Marotto.

Dalle fughe dei migranti dal Cpa ai gravi episodi degli ultimi giorni (molestie a ragazzine, vandalizzazione delle bici dei migranti, sassaiola verso il Centro): tutti hanno sottoscritto l'atto di sfiducia nei confronti della Murru ritenuta "non più all'altezza di gestire con efficacia ed efficienza le tematiche in questione, né in grado di intraprendere le azioni auspicate e urgenti, finalizzate alla necessaria normalizzazione della situazione di sicurezza e salute pubblica del territorio".

Insomma: Luisa Murru pagherebbe "la gravissima mancata attuazione dei deliberati del consiglio del luglio 2020 (l'Assemblea aveva votato un documento all'unanimità), e la cattiva gestione del Cpa, segnale d'allarme di un reale pericolo per la popolazione di Monastir e dintorni ma anche per gli stessi ospiti presenti nella struttura".

Con soli sei voti (su tredici) Luisa Murru si trova ora la strada tutta in salita. I firmatari della mozione di sfiducia le offrono l'onore delle armi ("Offriamo a lei e alla sua giunta la possibilità di rassegnare le dimissioni in blocco con decorrenza immediata e rimanendo in carica solo per l'ordinaria amministrazione"). In caso contrario la resa dei conti il 24 agosto. "In assenza delle formali dimissioni, i consiglieri sfiduciano in seduta pubblica il sindaco e chiedono al segretario comunale di attivare la procedura nel Consiglio prossimo venturo del 24 agosto, per la chiama nominale con voto palese".

LA DIFESA DEI FEDELISSIMI - I consiglieri del gruppo “Riviviamo Monastir” fanno quadrato intorno alla prima cittadina sfiduciata. Gianluca Lampis, Paolo Spiga, Matteo Martis, Giovanni Battista Cabras, Marco Angius e l’Assessore Tecnico Roberta Montis difendono Luisa Murru dall’attacco dei gruppi di opposizione, di fatto maggioritari.

“La mozione presentata, con le relative argomentazioni a supporto, rappresenta una delle pagine più tristi e vergognose della vita politica monastirese”, è la premessa del documento di sostegno alla sindaca. “In un momento storico come questo, caratterizzato da una emergenza sanitaria mondiale legata alla pandemia da Covid -19 e dall’emergenza locale legata alla problematica del Centro migranti ubicato nel territorio monastirese, ancora una volta l’opposizione ha dimostrato tutta la propria inconsistenza politica sfiduciando il sindaco che si è caricato sulle spalle le problematiche del paese gestendole in maniera encomiabile”.

La sfiducia arriva alla vigilia della seduta di Consiglio comunale del 24 agosto, nel quale verrà discusso l’accoglimento o il rigetto delle osservazioni del nuovo Puc e nel quale si dovrà ratificare una variazione di bilancio di grande importanza (tra le altre cose per la ripartenza in sicurezza delle scuole e delle attività sportive). “In questo frangente i consiglieri di opposizione tentano irresponsabilmente di sfiduciare il sindaco, adducendo come pretesto la cattiva gestione della vicenda legata al Centro migranti fin dall’inizio della consiliatura, cioè nel 2015, quando – è opportuno sottolinearlo - tre dei firmatari appartenevano al gruppo di maggioranza”, è la difesa dei consiglieri.

Ancora. “Nello specifico, accusare il sindaco Luisa Murru di una cattiva gestione della vicenda appare quantomeno grottesco, soprattutto in considerazione del fatto che la struttura risulta essere in capo alla Prefettura, esulando quindi dalle facoltà decisionali del sindaco”.

Insomma: per i consiglieri del gruppo “Riviviamo Monastir” Luisa Murru nei cinque anni del mandato si è spesa per una gestione attenta della struttura. “Il sindaco ha avuto costanti confronti con i prefetti che si sono succeduti nel capoluogo sardo, con le Forze dell’Ordine e con i gestori della struttura, comunicazioni che sono diventate quasi quotidiane durante il periodo di emergenza sanitaria, così come comunicato al Consiglio nella seduta del 29 luglio 2020, nella quale tre dei firmatari erano assenti, nonostante l’importanza del tema trattato”.

Fra un paio di mesi Monastir torna alle urne per le amministrative, e i fedelissimi della Murru, quasi certa candidata, contrattaccano. “Le motivazioni dei firmatari appaiono ancor maggiormente pretestuose, spiegabili soltanto come squallidi giochi politici ed elettorali, incuranti delle conseguenze che può avere sulla comunità, in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, lo scioglimento del Consiglio e il subentro del commissario prefettizio a un sindaco che ha dimostrato di poter gestire le emergenze in modo razionale ed efficace. Ribadiamo, pertanto, la totale fiducia nel sindaco Luisa Murru, invitandola a proseguire l’attività amministrativa fino ad ora egregiamente svolta”.
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